Grandi eventi e gestione rifiuti, Ecofesta Puglia: 'Prima regola progettazione'
Intervista all'ing. Roberto Paladini, presidente di Ecofesta Puglia, la certificazione internazionale che da quasi 10 anni realizza manifestazioni a basso impatto ambientale: "La progettazione della gestione rifiuti dovrebbe coincidere con la progettazione dell’evento stesso. Tutti dovrebbero ragionare in chiave green"
14 June, 2019
"La prima regola fondamentale è la progettazione. La progettazione della gestione rifiuti di un grande evento dovrebbe coincidere con la progettazione generale dell’evento stesso. Tutti coloro che contribuiscono alla realizzazione fin dalla sua ideazione dovrebbero ragionare in chiave green. Se gli organizzatori non sono formato sui temi della sostenibilità si possono formare prima, oppure si possono avvalere della consulenza o meglio dell’affiancamento da parte di un esperto che ne guidi le scelte".
Quali le scelte fondamentali?
"Occorre prevedere una serie di misure che vanno dall’uniformare la tipologia di frazione del rifiuto, individuare i punti di raccolta, omologare la produzione rifiuti per area e inoltre non dimenticarsi mai di lavorare per ridurre i rifiuti a monte, azione importantissima per una buona riuscita dell'evento. Se è tutto biodegradabile per esempio è più facile fare una buona raccolta, soprattutto per il pubblico di una grande festa dove si mangia e si beve più del solito. Se il pubblico si ritrova in mano cento cose diverse difficilmente si avranno dei buoni risultati".
Per eventi come il raduno degli Alpini, dove i rifiuti prodotti derivano per lo più dalla ristorazione cosa bisognerebbe fare?
"La linea dovrebbe essere questa: uniformare tutto il materiale che viene usato per il cibo, che dev’essere tutto compostabile, mentre per il bere sarebbe meglio privilegiare il riutilizzabile, che può essere usato anche per farne un gadget che rimanga come ricordo. Per quanto riguarda il conferimento invece, bisogna sistemare un numero non troppo alto di isole ecologiche ben visibili e in punti strategici, dove si mangia soprattutto. Le isole devono essere sempre presidiate in modo che il pubblico sia “aiutato” a non sbagliare bidone. Mettere bidoni e cestini in grande quantità non presidiati non funziona, perché si riempiranno di tante cose diverse, a meno che gli unici imballaggi e rifiuti dell’evento non siano tutti compostabili. Ecofesta Puglia inoltre utilizza due cose in più: dove c'è la possibilità passiamo tra i tavoli su cui la gente mangia con carretti e tricicli a raccogliere tutto. In altre occasioni, come i grossi concerti, diamo delle shopper in bioplastica per le persone che non riusciranno a raggiungere le isole ecologiche facilmente per la calca. Mettono tutto lì dentro per poi venire all’isola una volta sola a conferire in modo differenziato senza abbandonare niente in giro o per terra".
Per quanto riguarda gli stand invece?
"Anche lì c'è un grosso lavoro, soprattutto preliminare. La cosa migliore è decidere prima come organizzarsi, avendo come obiettivo principale quello della riduzione dei rifiuti a monte, usando ad esempio il vetro con vuoto a rendere per la mescita delle bevande. Ovviamente anche per gli stand la raccolta differenziata dev'essere efficace e il conferimento semplice".
Ecco in eventi tipo il Salone del libro, dove ci sono centinaia di stand?
"In un grande fiera al chiuso le cose sono un po’ diverse, soprattutto se la parte di ristorazione, che è quella che produce la parte più variegata di rifiuti, è limitata e confinata in pochi punti precisi. Per quanto riguarda gli altri stand si dovrà andare nell’allestimento e nel disallestimento a prevedere un servizio che vada incontro agli standisti e li aiuti nel conferimento comodo e facile di imballaggi in carta e plastica, che sono essenzialmente le due tipologie di rifiuto prodotte in tutte le fiere. Per l’allestimento sarebbe opportuno riuscire a progettare gli spazi in modo sostenibile, privilegiando materiali più facilmente riciclabili. Per intenderci meglio il cartone del pvc".
Trovi che la responsabilità degli organizzatori di grandi eventi dovrebbe essere maggiore?
"Sì assolutamente. Noi lo diciamo da sempre, da promotore o da organizzatore come sei responsabile della sicurezza di quell’evento sei responsabile pure della sua sostenibilità, perché i costi monetari di una pulizia a valle o quelli ambientali di una non pulizia ricadono sempre sulla collettività. Ripeto, fare una progettazione corretta è fondamentale, e qui sono anche le istituzioni a dover creare alcune condizioni di partenza per una maggiore responsabilizzazione. La Regione Lombardia per esempio sta lavorando ad un progetto per creare dei criteri ambientali minimi.
Per il resto la parola chiave dev’essere riduzione, anche perché bisogna attrezzarsi bene visto che a breve l’usa e getta non sarà più consentito. Occorre arrivarci preparati".