Economia circolare. A Palermo nasce ufficialmente il ‘Mercato dell’usato e del libero scambio nel quartiere Albergheria’
Con la Delibera 120 il mercato del libero scambio di Palermo è una realtà. Si comincia con una sperimentazione di sei mesi e poi un bando pubblico per la gestione dei 300 stalli
05 July, 2019
Su
proposta della Capo Area Relazioni Istituzionali, Sviluppo e Risorse
Umana/Capo di Gabinetto, la Giunta comunale ha approvato, nella
seduta di ieri, la
delibera n.120, inerente alle linee guida che permettono l’avvio
- per un periodo sperimentale di sei mesi dalla data di attivazione e
prorogabile fino all'approvazione di apposito regolamento da parte
del Consiglio comunale - del “Mercato dell’usato e del libero
scambio nel quartiere Albergheria”.
L’approvazione
della delibera giunge al termine di un percorso partecipato iniziato
nel 2015 e che ha coinvolto diversi uffici dell'Amministrazione,
coordinati dal Gabinetto e dall'Assessorato alla partecipazione,
unitamente ad un nutrito Gruppo di lavoro, costituito dalle Unità
Organizzative Marketing e Pianificazione Territoriale e dalla U.O. di
Mediazione e Giustizia Riparativa (con la collaborazione anche di
soggetti esterni tra i quali “Istituto Arrupe”, Istituto Don
Calabria, Centro Diaconale La Noce, Associazione Spondè), il
Servizio Trasporto Pubblico Di Massa e Piano Urbano Del Traffico, i
rappresentati della Prima Circoscrizione, della Polizia Municipale,
delle Società Partecipate (in primo luogo della RAP), dell’Assemblea
“S.O.S. Ballarò” e dell’Università degli Studi di Palermo
(con particolare riferimento ai Dipartimenti di Architettura e di
Giurisprudenza).
"Arriva a compimento un lungo percorso - dichiarano il Sindaco Leoluca Orlando e l'Assessore alla Cittadinanza Solidale, Giuseppe Mattina - che ha coinvolto in una straordinaria collaborazione diversi soggetti istituzionali, uffici dell'Amministrazione e soprattutto rappresentanti dei residenti e dei venditori.
Lo strumento individuato crediamo sia quello giusto, perché i cittadini siano direttamente responsabili e protagonisti di questa esperienza che può diventare un modello di intervento su diverse situazioni di criticità del territorio".
Con l’atto di indirizzo de quo, vengono stabiliti diversi interventi ed azioni sul territorio, finalizzati alla rinascita e alla regolarizzazione del Mercato storico, alla sistemazione e al recupero degli spazi pubblici, al decoro urbano, alla tutela dell’ambiente e alla pulizia delle strade, al coinvolgimento della popolazione residente, all'animazione culturale e allo sviluppo turistico.
La gestione del mercato sarà affidata ad un soggetto identificato mediante bando pubblico, cui tutti coloro che vogliono partecipare alle attività mercatali dovranno aderire.
I
soggetti ammessi a partecipare all'attività di vendita e
scambio saranno tutti coloro che risultino regolarmente iscritti al
soggetto gestore del mercato, che non svolgono attività commerciale
in modo professionale e che non siano titolari di autorizzazioni per
l'esercizio di commercio in sede fissa o su aree pubbliche, ovvero
artigiani che vendono i propri prodotti in forma imprenditoriale o
professionale. Possono inoltre partecipare all’attività di mercato
gli artigiani, i restauratori, i collezionisti ed altri soggetti che
non svolgano l’attività come principale (ovvero gli operatori non
professionisti).
I partecipanti sono suddivisi in base
agli oggetti che espongono e distinti nelle seguenti categorie:
-
Operatori non professionali mobilieri;
-
Operatori non professionali di oggettistica
varia.
Sono previsti circa 300
stalli
- di
cui il 95% da assegnare ai venditori per bisogno abituali, il
restante 5% è riservato ai soggetti diversi - che
dovranno essere collocati all'interno dell’area
indicata nella delibera (Via Grasso, via Ritiro di San Pietro, via
Verga, via Avolio, parte di via San Francesco Saverio).
Lo
scambio, all'interno, potrà riguardare alimenti, arredi, piccoli
elettrodomestici propri o donati da terzi di poco valore, e si pone
come una possibile risposta alle sfide poste dall'inclusione sociale
ed economica dei soggetti più svantaggiati.
L'idea
è anche quella di gettare le basi per una nuova economia non più
fondata sul concetto di consumismo estremizzato, attribuendo al
mercato dell'usato finalità culturali, di educazione e tutela
ambientale, tentando di fornire anche una risposta concreta alla
condizione di estrema povertà, marginalità e vulnerabilità dei
soggetti coinvolti nel mercato e riconoscendo una dignità a tutti
quei lavoratori che hanno svolto l'attività di vendita in maniera
irregolare a causa del bisogno.
"Sappiamo
- sottolinea il Presidente
della Prima Circoscrizione, Massimo
Castiglia -
che già la prossima settimana vedrà la luce l'associazione dei
venditori, cui in tanti hanno manifestato di voler aderire, anche fra
i residenti. Mentre
prima il clima era di conflitto, ora è di collaborazione e di mutuo
riconoscimento di ruoli per il bene del quartiere: prima
per lo più i residenti dicevano "quando se ne vanno",
mentre ora dicono "quando di regolarizzano".
Mi sembra un importante cambio culturale che sta portando i suoi
frutti".
In
campo ci saranno anche progetti lavorativi, workshop formativi,
attività collaterali di animazione territoriale, educativa,
culturale, sociale e politica e l'inserimento nella rete nazionale
degli operatori dell'usato.
I partecipanti al mercato
dovranno versare un canone giornaliero per l'assegnazione del singolo
stallo come contributo alle spese che il gestore dovrà sostenere e
comprensive del canone per il suolo pubblico, la tassa per la
raccolta dei rifiuti e i costi di riorganizzazione.
L'allestimento
degli stalli andrà dalle 6.30 alle 7.30, mentre le merci non
potranno essere tolte prima delle 12 né oltre le 14, orario di
chiusura del mercato, che sarà attivo dal martedì alla domenica.
Fonte: Comune di Palermo
Foto via Nuovosud.it