Trapani plastic free, il sindaco non si ferma davanti alla sospensiva del Tar: 'Coinvolgeremo l'Anci'
"Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Vogliamo coinvolgere gli altri comuni italiani e l’Anci per chiedere alle regioni di sostenerci e al governo nazionale di anticipare il recepimento della direttiva europea che riduce l’utilizzo della plastica monouso"
16 July, 2019
di Tiziana Giacalone
I primi di luglio iI TAR di Palermo ha sospeso le ordinanze plastic free dei comuni di Santa Flavia e Trapani, che avevano vietato l’utilizzo di alcuni prodotti in plastica monouso negli esercizi commerciali, nei ristoranti e nei bar oltre che nelle feste pubbliche e in occasione di sagre. La trattazione nel merito dei ricorsi è stata fissata al 2 luglio 2020 ma nel frattempo Giacomo Tranchida, il primo cittadino di Trapani, dice ad Eco dalle Città di non avere nessuna intenzione di fermarsi davanti alla decisione dei giudici e ci dà qualche anticipazione su un nuovo progetto.
Sindaco come intende procedere?
Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Vogliamo coinvolgere gli altri comuni italiani e l’Anci per chiedere alle regioni di sostenerci e al governo nazionale di anticipare il recepimento della direttiva europea che riduce l’utilizzo della plastica monouso. La direttiva prevede che il recepimento da parte degli Stati membri avvenga entro il 2021, ma noi non possiamo permetterci di aspettare altri due anni e l’Italia non può rischiare di chiedere una proroga all’Europa come è successo in altre occasioni.
Nell’ordinanza lei ha richiamato la Strategia europea in materia, riportando anche i dati allarmanti sulla plastica in mare, ma per i giudici non c’è nessuna emergenza che possa giustificarne il divieto.
Gli oceani sono pieni di plastica ma per i giudici questa non è emergenza e dunque hanno sospeso la nostra ordinanza che era entrata in vigore il primo maggio. Ma c’è di più. In Sicilia abbiamo difficoltà a gestire i rifiuti perché mancano gli impianti. Non usare la plastica usa e getta significa anche avere meno rifiuti da gestire. La raccolta differenziata porta a porta costa e la Tari che pagano i trapanesi è tra le più alte d’Italia. Noi siamo riusciti intanto a diminuire del 10% la tassa sui rifiuti e a portare al 68% la raccolta differenziata che con la precedente amministrazione era ferma al 10%.
Sostituire la plastica monouso con i materiali compostabili usa e getta, che poi devono essere conferiti nell’umido, faciliterà la gestione dei rifiuti? In Sicilia gli impianti per il trattamento della frazione organica scarseggiano.
Allora, il rifiuto organico è meno impattante della plastica che viene riciclata solo in parte mentre con l’umido si crea compost e si genera biometano. Oggi la frazione organica raccolta a Trapani viene trasporta a Catania e per il servizio paghiamo da 120 a 160 euro a tonnellata. Questa situazione non è più sostenibile. In zona, per una serie di circostanze, al momento non ci sono impianti disponili, ma noi stiamo valutando la possibilità di realizzare un impianto per gestire l’umido e produrre biogas.
Che tempi prevede per la realizzazione di questo progetto?
Siamo ancora nella fase iniziale. Nei prossimi giorni incontreremo alcuni membri del CEV, un Consorzio che ha già sviluppato progetti simili a quello che vorremmo realizzare noi a Trapani. Abbiamo già individuato l’area che coincide con la discarica di Borranea ma è necessario un piano di recupero.
Torniamo all’ordinanza. Si aspettava questa decisione del Tar? Riscriverebbe quell’ordinanza esattamente come l’ha scritta qualche mese fa?
No, non mi aspettavano che il Tar sospendesse l’ordinanza plastic free ciononostante dico che la riemetterei perché credo fermamente in questo percorso che abbiamo intrapreso e che ci libererà dalla plastica.