La Regione Sicilia propone lo stanziamento di 103 milioni di euro per finanziare nuovi impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti
Le somme serviranno anche ad aumentare l'incidenza del pubblico nel settore in vista del 2021, quando la raccolta differenziata dovrà raggiungere il 65 per cento e la quantità di organico da trattare pari a 600 mila tonnellate l'anno
25 July, 2019
La
giunta regionale, presieduta da Nello
Musumeci,
ha approvato la proposta dell'assessore regionale all'Energia e
servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, di stanziare
103 milioni di euro per finanziare in Sicilia nuovi impianti pubblici
per il trattamento dei rifiuti.
Le somme serviranno anche ad aumentare l'incidenza del pubblico nel
settore in vista del 2021, quando la raccolta differenziata dovrà
raggiungere il 65 per cento e la quantità di organico da trattare,
che è la parte più consistente della differenziata, sarà pari a
600 mila tonnellate l'anno.
I
finanziamenti saranno destinati alle Srr delle zone dove si registra
maggiore carenza di impianti pubblici, fermo restando che saranno le
stesse Srr e quindi i Comuni a decidere l'esatta localizzazione e la
tecnologia da adottare, sempre secondo le indicazioni contenute nel
Piano rifiuti. La ripartizione delle somme, 103
milioni circa, vedrà il 30 per cento destinato a Catania (quindi
circa 30 milioni), 25 per cento a Messina, 30 a Palermo a 15
Siracusa.
Oggi
gli impianti pubblici esistenti sul territorio sono in grado di
trattare 111 mila tonnellate l'anno mentre i privati ne accolgono 233
mila. Al momento ci sono già tutta una serie di impianti
programmanti il cui finanziamento e la realizzazione determinerebbe
al 2021 un totale di 321 mila tonnellate da trattare. La quantità
però non basterebbe ancora e soprattutto resterebbe un grave deficit
nelle province di Catania, Messina, Palermo e Siracusa.
Per
definire il quadro, dunque, l'assessorato all'Energia e servizi di
pubblica utilità ha proposto di usare
53 milioni di fondi del Fesr 2014/2020 ancora non sfruttati, per
destinarli a impianti pubblici di compostaggio.
Si attende soltanto che il Comitato di sorveglianza si esprima sulla
possibilità che la Regione utilizzi direttamente, quindi con
procedura a titolarità, i fondi. Altra fonte finanziaria sarà
quella del Patto per lo sviluppo della Sicilia, nel quale ci sono
ancora
a disposizione 50 milioni di euro a disposizione sempre per impianti
di trattamento rifiuti.
"Queste
somme - scrive nella delibera l'assessore Pierobon
- possono essere utilizzate per fronteggiare il gap delle tonnellate
di rifiuti intercettate dal sistema pubblico, utilizzando come
criterio di riparto la presenza o meno di impianti su base
provinciale. Quindi destinando le somme a Catania, Messina, Palermo e
Siracusa, fermo restando che saranno le Srr a decidere l'esatta
localizzazione e la tecnologia da adottarsi, secondo le indicazioni
contenute nel piano rifiuti". Si determinerebbe così una
ulteriore capacità di 145 mila tonnellate annue che porterebbe nel
2021 la capacità pubblica a 466 mila tonnellate.
Intanto
arrivano buone
notizie per il trattamento dell'umido. Infatti
L'impianto
Sicilfert
di Marsala, che era stato sequestrato e poi restituito alla
proprietà, è pronto a tornare in funzione, con riflessi positivi su
tutto il sistema regionale. Il Libero Consorzio di Trapani ha emesso
un'ordinanza che consentirà di conferire ai sindaci del territorio 5
mila tonnellate per i prossimi 30 giorni.
Una buona notizia per i Comuni che si aggiunge allo sblocco da parte
del governo Musumeci di 103 milioni per impianti pubblici, mentre si
continua a lavorare per riattivare le strutture ferme come quelle di
Castelvetrano e Bisacquino.
"Da
mesi - dice l'assessore regionale all'Energia e servizi di pubblica
utilità, Alberto Pierobon - portiamo avanti dei tavoli tecnici in
assessorato per riunire tutti i soggetti interessati, dall'Arpa alle
Asp, per trovare soluzioni ai problemi che emergono. Un grazie
particolare voglio rivolgerlo al prefetto di Trapani per l'impegno e
la fattiva collaborazione che stanno contribuendo alla
normalizzazione della gestione dei rifiuti a Trapani e, di riflesso,
nel resto dell'Isola".
Nel
frattempo un altro impianto pubblico, quello del Polo di
Castelvetrano, chiuso per il fallimento dell'Ato, potrebbe a breve
tornare nelle disponibilità dei Comuni. Si susseguono i tavoli
tecnici per definire gli adempimenti necessari per il ripristino.
Lavori in corso anche per l'impianto di Bisacquino, coinvolto nel
fallimento di un altro Ato e per il quale, d'intesa con la Srr, si
sta cercando di sbloccare un finanziamento per favorire la
riapertura.
Fonte: Regione Siciliana