Milano, il nuovo Pgt 2030 prende forma. Ambiente e diritto alla casa le priorità dei milanesi
“Tutte le nuove costruzioni dovranno essere a ZeroCO2” oppure reinterpretate le “norme sul Biotope Area Factor per migliorare la permeabilità dei suoli” queste alcune delle priorità dei cittadini
02 September, 2019
Dopo
l’adozione da parte del Consiglio comunale del nuovo Piano
di Governo del Territorio per Milano 2030,
avvenuta il 5 marzo scorso, la deliberazione - comprendente il nuovo
Documento di Piano, la variante del Piano dei Servizi, comprensivo
del Piano per le Attrezzature Religiose e la variante del Piano delle
Regole - è stata pubblicata e messa a disposizione dei cittadini per
30 giorni per la fase di raccolta delle
osservazioni.
L’Amministrazione
comunale ha ricevuto 840 osservazioni, alcune delle quali articolate
in più tematiche per un totale di 1.623
osservazioni.
In
Giunta è stata quindi varata la delibera che controdeduce le
osservazioni dei cittadini, apportando diverse novità, tra cui le
più importanti sul fronte dell’incremento delle politiche
green.
“Quella dell’ambiente, insieme al diritto alla casa – spiega l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran – è la vera sfida delle città del mondo dei prossimi anni e quindi è giusto fare ulteriori passi avanti anche nel PGT che già prevede 20 nuovi parchi in città e riduzione del consumo di suolo del 4%”.
Queste
le principali novità.
Tutte le nuove costruzioni (anche
i casi di demolizione e ricostruzione) devono essere a ZeroCO2
(come, a titolo di esempio, sarà lo Scalo di Greco, il primo
quartiere in housing sociale a impatto zero, vincitore del bando
Reinventing Cities).
La regola sulla permeabilità dei suoli
negli interventi urbanistici cambia e relojes de imitacion baratos, accogliendo la proposta del
WWF e dell’Associazione Cittadini per l’Aria vengono
reinterpretate le norme sul Biotope Area Factor (BAF) che già
si è data Berlino (e Segrate, primo caso in Italia): gli interventi
dovranno raggiungere un indice che somma il suolo depavimentato con
pareti e tetti verdi (che valgono un punteggio minore ma sono
importantissime per le isole di calore) anche attraverso interventi
di compensazione al di fuori del lotto.
Qualora non si riuscisse
a raggiungere questi obiettivi, si può monetizzare la differenza
e il Comune ha un vincolo di uso negli investimenti per il Parco
Metropolitano e per il piano che vuole piantare 3 milioni di
alberi nella Città Metropolitana entro il 2030. A tal proposito
è in via di redazione anche una mappa della rete ecologica con le
aree da depavimentare ed alberare a Milano.
Cambiano le regole
per la Piazza d’Armi di Baggio, grazie al percorso impostato
col Consiglio comunale e con la proprietà. Vengono infatti accolte
due osservazioni: una dei proprietari che si auto-aumentano la quota
minima di verde dal 50% al 70% dell’area (che è sostanzialmente
quasi tutta quella non già edificata); un’altra che identifica il
futuro parco quale Grande Funzione Urbana della Piazza d’Armi.
“Sebbene resti ancora da risolvere il tema della procedura avviata dal Mibac – aggiunge l’assessore Maran – sono fiducioso che riusciremo ad arrivare all’obiettivo che ci poniamo da mesi: un grande parco di oltre 30 ettari, uno dei più grandi di Milano, e invece dei magazzini abbandonati, gli uffici pubblici statali che vogliono insediarsi in quella zona e che contribuirebbero a ravvivare il quartiere di Baggio”.
La delibera viene ora mandata ai Municipi che nelle prossime settimane esprimeranno un parere. Anche i loro pareri verranno controdedotti e poi la delibera approderà in Consiglio comunale dove entro metà ottobre andrà approvata.
Fonte: Comune di Milano