Governo Conte Bis: le priorità ambientali da affrontare secondo Legambiente
Legambiente: “La nuova maggioranza continui il lavoro della scorsa legislatura che ha visto approvare il maggior numero di leggi ambientali di iniziativa parlamentare”
05 September, 2019
Legambiente augura buon proseguimento di lavoro al ministro dell'ambiente Sergio Costa riconfermato al dicastero dell’ambiente nell’esecutivo Conte Bis e, attraverso il suo presidente nazionale, ricorda al Governo le priorità ambientali sulle quali urge intervenire e lavorare per migliorare il Paese anche sul fronte della tutela ambientale.
“Come già sollecitato all'inizio di questa legislatura, nell'azione di governo – dichiara il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani - non si può più prescindere dai temi ambientali e dalla lotta alla crisi climatica per rendere più moderno il paese e per contribuire a fermare i problemi che minacciano il futuro del pianeta. Vale la pena sottolineare come la nuova maggioranza che sostiene il governo Conte bis sia la stessa che nella scorsa legislatura ha permesso di approvare il maggior numero di leggi ambientali di iniziativa parlamentare della storia repubblicana, alcune delle quali attese da troppi anni, come quella sugli ecoreati, sul sistema nazionale di protezione ambientale, sui piccoli comuni o il collegato ambientale. Questa stessa maggioranza e il nuovo esecutivo - aggiunge Ciafani - ora devono mettere in campo la stessa sintonia di allora e tutti gli strumenti possibili per potenziare le politiche su innovazione, efficienza e rinnovabili, riducendo sempre di più l'uso delle fossili e i sussidi a loro garantiti, nel settore elettrico, industriale, edilizio e dei trasporti, partendo da una ambiziosa revisione del Piano energia e clima; sbloccare tutti i problemi dell'economia circolare con la semplificazione del riciclo e la realizzazione di tanti impianti per il recupero di materia, a partire dal centro sud; realizzare le opere pubbliche utili al Paese (come ad esempio depuratori, ferrovie, interventi per ridurre il rischio idrogeologico) senza ricorrere a ricette sbagliate del passato come l'ennesima autostrada; combattere il cemento illegale, centralizzando allo Stato le competenze per gli abbattimenti degli ecomostri, contrastare le illegalità ambientali, fermare il consumo di suolo, e promuovere l’innovazione ambientale nell’agroalimentare e in tutti i settori della manifattura italiana”.
“È urgente - conclude Ciafani – mettere infine in campo politiche sull'accoglienza e sull'integrazione che cancellino quanto previsto nei due decreti sicurezza e un'idea diversa sull'operato delle Ong e dei corpi intermedi, che continuano a fare un grande lavoro in silenzio per rendere più moderno, sano ed equo il nostro paese”.