Rifiuti in Sicilia, il sindaco di Palermo in Commissione antimafia: 'Sistema regionale è intriso di interessi criminali, lo Stato dia un segnale forte'
Giovedì 19 settembre il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è stato audito dalla Commissione parlamentare di inchiesta e vigilanza sulla mafia e la corruzione all'Assemblea Regionale Siciliana, che ha avviato una indagine sul sistema dei rifiuti nella regione
20 September, 2019
Giovedì 19 settembre il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è stato audito dalla Commissione parlamentare di inchiesta e vigilanza sulla mafia e la corruzione all'Assemblea Regionale Siciliana, che ha avviato una indagine sul sistema dei rifiuti in Sicilia.
"Ho presentato ai Commissari e al Presidente Fava - ha detto il Sindaco - le denunce presentate da ANCI, dalla RAP e dal Comune negli anni e fino a questi ultimi giorni perché sia fatta luce sulle responsabilità di un sistema regionale che si è costruito attorno al ruolo dei privati. Un sistema intriso di interessi criminali e mafiosi e che muove cifre da capogiro. Ho segnalato alcune delle tante anomalie che hanno contraddistinto e continuano a contraddistinguere l'operato di uffici e agenzie della Regione, che sembrano operare non solo in disaccordo ma addirittura in contrapposizione all'indirizzo politico, proseguendo con comportamenti che danneggiano i Comuni e le aziende pubbliche del settore, da ultimo rallentando fino ad ostacolare la piena operatività di RAP e dell'impianto di Bellolampo".
"A partire dal Governo Cuffaro, passando per quello Lombardo e fino a Crocetta con i suoi assessori confindustriali - prosegue Orlando - la politica regionale ha solo partorito provvedimenti emergenziali e commissariali, i cui unici beneficiari sono sempre stati i soliti 'padroni del vapore', identificabili ed identificati in pochi imprenditori privati che tentano di condizionare la vita dei siciliani in un contesto che non è certamente solo palermitano e certamente non solo legato ai rifiuti. Anche per questo ho chiesto di essere ascoltato dalla Commissione nazionale antimafia e da quella sulle ecomafie, perché credo che si stia determinando una situazione in cui lo Stato e la Regione dovranno dare un segnale di forza contro la mafia e i suoi interessi in Sicilia."