In arrivo nuovo report IPCC, WWF: la crisi climatica sta provocando mutamenti irreversibili per oceani e regioni polari
Comincia nel Principato di Monaco il 51° meeting dell’IPCC con l’obiettivo di approvare lo Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate (SROCC), sui radicali mutamenti che stanno avendo luogo negli oceani, nelle regioni polari e nei ghiacciai per effetto del cambiamento climatico
20 September, 2019
Comincia oggi, venerdì 21 settembre, nel Principato di Monaco il 51°
meeting dell’IPCC (Intergovernmental
Panel on Climate Change) con l’obiettivo di approvare lo Special
Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate (SROCC), che
traccerà gli impatti e i rischi per la natura e gli esseri umani provocati
dai radicali mutamenti che stanno avendo luogo negli oceani, nelle regioni
polari e nei ghiacciai per effetto del cambiamento climatico. Impatti
cimatici sempre più in aumento, sia per frequenza che per intensità. Il
rapporto dovrebbe poi sottolineare come il clima, le persone e la natura sono
fondamentalmente collegati. Gli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici e
fermare la perdita di natura devono andare di pari passo ed essere pienamente
integrati con l'adattamento climatico. Si tratta di un ulteriore tassello per
costruire la consapevolezza di come i cambiamenti climatici stiano
influenzando gli ecosistemi oceanici, costieri, polari e montani e di come la
natura e la società possano reagire e raggiungere uno sviluppo resiliente nei
confronti dei cambiamenti in atto. Il rapporto sarà reso noto due giorni dopo il Summit
sul Clima convocato dal Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, a New
York e il WWF si augura che questo rapporto, così come altri recenti rapporti
dell'IPCC, costituisca un chiaro appello ai governi affinché innalzino i loro
obiettivi di riduzione delle emissioni e li spinga ad agire per evitare
il disastro climatico: c’è bisogno di maggiore ambizione dei Paesi
nei piani nazionali sul clima (NDC) e in particolare sugli obiettivi di
drastica e rapida riduzione delle emissioni. Il report delineerà le
molteplici connessioni tra i cambiamenti climatici e l’approvvigionamento di
cibo, acqua e altri mezzi di sussistenza dai quali dipendiamo. Il rapporto
dovrebbe inoltre fornire una valutazione solida e integrata dell'impatto dei
cambiamenti climatici su questi ecosistemi sensibili e indicare quali opzioni
sono disponibili per affrontarli. Come lo stesso IPCC aveva stigmatizzato in
un precedente report, quello su 1,5°C, se non moltiplicheremo
esponenzialmente i nostri sforzi, ci saranno conseguenze disastrose per
milioni di persone e per la maggior parte degli ecosistemi vulnerabili. I
tagli rapidi e profondi delle emissioni di gas serra sono cruciali per
limitare i rischi: ciò renderà l’azione di adattamento più facile ed
efficace. Dal report emergerà in modo chiaro che i cambiamenti climatici
stanno provocando mutamenti irreversibili per le regioni polari. Il ghiaccio
marino è per le regioni polari l’equivalente della foresta pluviale per
quelle tropicali. La sopravvivenza di molte specie polari dipende dalle
banchise di ghiaccio e questo habitat oggi sta scomparendo. Il ritmo
incalzante del cambiamento climatico sta mettendo in pericolo anche i mezzi
di sostentamento e l’esistenza delle comunità che vivono nell’Artico. E non
si tratta di una minaccia solo locale, perché il mondo intero dipende dalle
dinamiche di raffreddamento create dalle regioni polari. È essenziale che la
crescita delle temperature rimanga entro i 1,5 gradi centigradi rispetto alla
temperatura media della superficie terrestre in epoca preindustriale. Dalle barriere coralline alle mangrovie, dai banchi
di pesci agli habitat costieri, il cambiamento climatico e le pressioni
create dall’uomo stanno rapidamente distruggendo il capitale naturale che
sostiene la vita e il sostentamento di centinaia di milioni di persone in tutto
il mondo. Non si può più parlare di sviluppo sostenibile senza il
massiccio ridimensionamento del ripristino delle difese naturali dell'oceano
contro le devastazioni del cambiamento climatico. Il WWF chiede di
accelerare l'azione, conformemente all'accordo di Parigi, e nel contempo
assicurare oceani e mari più sani, ricorrendo a soluzioni basate sulla natura
con una determinazione senza precedenti. Proprio per mobilitare concretamente il mondo al
raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul Clima, il WWF
Internazionale – insieme al più grande programma mondiale di ricerche
sulla Global Sustainability FUTURE EARTH- ha appena
pubblicato l’Exponential Road Map,
che presenta 36 soluzioni economicamente valide per ridurre le emissioni
globali di gas serra del 50% entro il 2030. Il report IPCC in arrivo, farà luce su un problema
critico ma sottovalutato, l’impatto irreversibile del cambiamento climatico
sulle riserve idriche del Pianeta. In tutto il mondo le nevi d’alta quota e i
ghiacciai si stanno fondendo, la neve sta diminuendo e il permafrost si sta
scongelando, contribuendo all’innalzamento del livello del mare e al
cambiamento delle portate dei flussi dei fiumi. Questo quadro sta minacciando
la resilienza delle comunità e la sopravvivenza delle specie, dalle montagne
fino al mare. L'adattamento a questi cambiamenti richiederà politiche,
pratiche, investimenti e governance in materia di acque interne che
riconoscano il pieno valore di fiumi e dei sistemi d’acqua dolce funzionanti
e sani.