Rifiuti di Roma, cda di Ama verso le dimissioni. E la Regione Lazio chiede a Costa di intervenire per realizzare una discarica
A causa del bilancio 2017 nuovamente respinto dal Campidoglio, il consiglio di amministrazione presieduto da Luisa Melara pare sia prossimo alle dimissioni. Intant il Fatto Quotano riporta che la Regione Lazio avrebbe scitto al ministro dell'Ambiente per un accordo che consenta di realizzare una discarica per la Capitale
01 October, 2019
Che la situazione in Ama non fosse idilliaca lo aveva già scritto la Lupa Verde su Eco dalle Città, raccontando tutti i nodi irrisolti di un'azienda in grave impasse nonostante il nuovo cda nominato qualche mese fa dalla sindaca Virginia Raggi. Adesso però pare che la situazione sia definitivamente compromessa, se è vero come riportano sia Il Fatto Quotidiano che il Messaggero che il consiglio di amministrazione presieduto da Luisa Melara sia prossimo alle dimissioni, che potrebbero arrivare già oggi, martedì 1° ottobre.
La pietra dello scandalo, non l'unica ma forse la principale, è il famigerato bilancio 2017 che il Campidoglio ha nuovamente rispedito al mittente, tanto che è saltata per la seconda volta l’assemblea dei soci convocata per approvarlo. Inoltre i revisori di Ama, gli esperti esterni della società Ernst & Young che lavoravano anche con il precedente cda, hanno scritto nella relazione al bilancio che esiste una “incertezza significativa relativa alla continuità aziendale”, cioè alla capacità di Ama di rimanere operativa e garantire i servizi, per altro già deficitari. Tra le cause anche i “crediti vantati” dall'azienda “nei confronti di Roma Capitale”, alcuni dei quali “ancora in corso di riconciliazione”.
Da parte sua Ama sostiene che, “per quanto riguarda poi la stabilità del sistema complessivo di gestione del ciclo dei rifiuti, il Consiglio di Amministrazione ha completato già fin dai primi giorni di agosto tutte le attività volte a far approvare il bilancio di esercizio 2017. L’azienda ha stabilizzato i rapporti con i fornitori ed ha stipulato accordi e contratti ulteriori rispetto a quelli vigenti per l’anno in corso”. Come a dire, noi il possibile lo abbiamo fatto.
Intanto sul fronte della raccolta rifiuti la situazione in città continua ad essere a dir poco complicata. La Regione Lazio, dopo aver prorogato di 15 giorni l'ordinanza estiva che obbligava tutti gli impianti del Lazio ad accogliere il pattume della Capitale fino al 30 settembre, ha scritto un comunicato durissimo in cui accusa il Campidoglio e l’Ama di non avere rispettato i patti.
Ama si difende scrivendo di aver “profuso il massimo sforzo possibile per ottemperare a tutti i precetti contenuti nell’Ordinanza Regionale. L’impegno messo in campo ha prodotto, nei tempi prescritti, il superamento delle criticità - sostiene l'azienda - che, nel mese di giugno, erano comparse a macchia di leopardo e il riallineamento agli standard ordinari di raccolta nei vari quadranti della città".
"Per tutta la durata dell’Ordinanza, l’impianto TMB aziendale di Rocca Cencia ha lavorato a pieno regime, garantendo il trattamento dei rifiuti anche la domenica e i festivi sulla base di un apposito accordo sindacale sottoscritto post notifica Ordinanza. Sempre nel rispetto di quanto previsto dall’Ordinanza, Ama ha assicurato la funzione di trasferenza nell’ambito del territorio di Roma Capitale verso gli impianti di trattamento, mantenendo in esercizio il sito attualmente autorizzato, e ha sviluppato il piano di implementazione delle attività di trasbordo sul territorio cittadino per migliorare la rete logistica 'leggera' di supporto ai servizi di raccolta dei rifiuti”
L'ultma indiscrezione che rivela il Fatto Quotidiano è che la Regione Lazio abbia chiesto un incontro urgente al ministro all’Ambiente, Sergio Costa, per ottenere un accordo che preveda la realizzazione di una discarica da almeno 1 milione di metri cubi, in modo da dare la possibilità alla città di Roma di riavviare la raccolta differenziata nei prossimi 2 anni.