Suk Torino: scattata l'operazione di blocco dell'area di libero scambio
Barriere di cemento e una folta presenza di forze dell'ordine per impedire che gli espositori si posizionino per il tradizionale mercato di libero scambio del sabato
04 October, 2019
Venerdì 4 ottobre 2019 è scattata l'operazione di blocco dell’area di San Pietro in Vincoli e Canale Molassi, a Torino, per impedire che gli espositori si posizionino per il tradizionale mercato di libero scambio del sabato. Sono state poste delle barriere di cemento per impedire l’accesso all’area. La zona è presidiata da una folta presenza forze dell’ordine. Una cinquantina di attivisti stanno assistendo alle operazioni. "Appendino fa sollevare muri per continuare la sua guerra ai poveri della città" scrivono sui social. L'operazione, si legge sul Corriere della Sera, è “il primo effetto dell’accordo integrato per la sicurezza siglato dalla sindaca Chiara Appendino insieme al presidente della Regione Alberto Cirio, Prefettura e Circoscrizioni”.
Il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, commenta così: "4 ottobre si festeggia San Francesco Patrono d'Italia, il Santo dei Poveri. In questo giorno Appendino come Trump: costruisce i muri contro i poveri. La storia sociale di Torino, unica nel suo genere, viene soppressa dalla scelta di mettere un muro. Sarebbe questo il progetto sociale? Sarebbe questa la riqualificazione di Aurora?". Chi plaude all'iniziato sgombero è l'assessore regionale alla Sicurezza, Fabrizio Ricca. Il gruppo di Fratelli d'Italia chiede però che venga vietato anche il mercato del libero scambio di via Carcano, gia attivo la domenica e nel quale al sabato la Giunta di Torino vuole mandare gli ambulanti del riuso.
Balon militarizzato, Molassi for Future - Comunicato di Eco dalle Città
L'area del libero scambio, del mercatino del riusato povero e popolare, del Balon di Torino è stata occupata militarmente, circondata da transenne e jersey per impedire che come ogni settimana, al sabato, centinaia di ambulanti si mettano a vendere. La nostra associazione Eco dalle Città opera al loro fianco dal settembre 2017 col progetto Vivi Libron, recupero e redistribuzione dei libri invenduti e con altre attività per il riciclo e il riutilizzo (come il recupero o la raccolta indifferenziata di vestiti e di cartoni). E' triste e sconcertante che in una città per altri versi avanzata come Torino si voglia espellere dal centro questa storica esperienza di economia circolare popolare informale e multietnica.
Continueremo a impegnarci - e speriamo che altri si impegnino- affinchè questi e altri ambulanti, questa e altra economia del riuso abbiano un futuro. Molassi for Future
Le tappe
In una nostra intervista (Suk Torino. Luca Deri su spostamento mercato di libero scambio: 'Decisione della Giunta Appendino sbagliata nelle modalità e nei tempi') il presidente della Circoscrizione 7 ha riperso la storia della vicenda:
“Le attività del libero scambio nascono da lontano. A fine anni Novanta il centro-sinistra cercò di regolamentare un'attività che era nata spontaneamente a Borgo Dora ma che riprendeva la tradizione del Borgo in cui è nato il mercato degli stracci da fine '700. Oltre al mercato organizzato dall'Associazione Commercianti Balôn c'era di fatto un altro mercato abusivo su tutto il ponte Carpanini, lungo Dora Agrigento, parte della piazza di Borgo Dora e lungo Dora Napoli. In tutto c'erano circa 300-350 persone. Le soluzioni che si potevano mettere in campo erano due: prevedere un intervento delle forze dell'ordine o cercare in qualche modo di dare dignità a queste persone attraverso l'assegnazione di un'area. Il centro-sinistra optò per la seconda”.
“Questo fino a dicembre 2018, quando – continua il presidente della Circoscrizione 7 - la sindaca di Torino ha ritenuto che quella esperienza, sì faticosa, problematica e da migliorare, fosse da eliminare completamente e da esiliare in maniera coatta in via Carcano. È naturale, che questa decisione completamente sbagliata e non condivisa con nessuno, non ha fatto altro che trasformare un mercato che era regolare, in un grande mercato abusivo dove ogni settimana si aggiungono dei venditori abusivi”.
Fu una decisione a freddo quella della Giunta Appendino? “La vecchia delibera del 2017 – ricorda Deri - già prevedeva che il mercato si sarebbe stato spostato in via Carcano. Poi però non se ne era mai più saputo niente e nulla faceva presagire una situazione del genere. Secondo me, ribadisco, è una scelta sbagliata. Il Balôn ha quella connotazione: uno spazio dove al sabato puoi trovare questo tipo di mercato. Spostarlo altrove vuole dire in primis venir meno ad una tradizione consolidata da circa 200 anni. In secondo luogo, esiliare i poveri vicino al cimitero, per quale motivo? Al Balôn ci sono sempre stati”.