Extinction Rebellion, oggi parte lo sciopero della fame per il clima. A Roma protagonisti dieci attivisti
Dopo l’apertura della settimana di mobilitazione in piazza Montecitorio a Roma, l'8 ottobre dieci attivisti di Extinction Rebellion iniziano uno sciopero della fame per sottolineare l'urgenza della crisi climatica e per chiedere alle istituzioni di affrontarla concretamente
08 October, 2019
La prima giornata di manifestazioni nella Capitale è andata in scena ieri, con una performance teatrale, una preghiera laica, diversi canti e l'intervento di padre Alex Zanotelli. Un clima
molto disteso e pacifico rispetto a quello di Londra e Berlino, dove diversi attivisti hanno invece deciso di bloccare strade e traffico in continuità con le forme di protesta adottate fin qui dal movimento in tutto il mondo. Immancabili gli arresti da parte della polizia.
Oggi invece è il giorno del digiuno collettivo, che si svolgerà a Roma e in concomitanza in tante altre città. Gli attivisti spiegano che hanno deciso di rifiutare il cibo in segno di protesta, ma anche “per dare una dimostrazione simbolica del reale rischio causato dalla crisi climatica ed ecologica: carestie, insufficienza delle risorse, fame. Lo sciopero della fame è un atto estremo - dicono - perché estrema è l'Emergenza ecologica e climatica in cui si trova l'intero genere umano, insieme a tutte le altre specie, ed assolutamente inadeguate e insufficienti sono le risposte adottate fino ad ora”.
Nel corso della settimana, fa sapere XR, molte altre persone si uniranno all’iniziativa: “Ogni giorno, a partire da martedì 8 ottobre, numerosi attivisti del movimento saranno a Montecitorio. Extinction Rebellion infatti riconosce nella cooperazione tra gli esseri umani l'unica modalità per percorrere una strada diversa - fatta di solidarietà e ascolto - rispetto ad un sistema tossico che ci vuole soli e divisi. Sono previsti un presidio medico e psicologico, attività, interventi e tanto altro con l’obiettivo di diffondere informazioni sulle reali dimensioni della crisi ecologica e climatica e di approfondire le richieste del movimento. Extinction Rebellion non porta messaggi di sventura e catastrofismo, ma di speranza e volontà di agire nel e per il cambiamento”.
Sono previsti un presidio medico e psicologico, attività, interventi e tanto altro con l’obiettivo di diffondere informazioni sulle reali dimensioni della crisi ecologica e climatica e di approfondire le richieste del movimento. "Extinction Rebellion non porta messaggi di sventura e catastrofismo, ma di speranza e volontà di agire nel e per il cambiamento. Inoltre dà il benvenuto in anticipo a cittadini, esponenti istituzionali, giornalisti che vorranno manifestare solidarietà a questa protesta profondamente pacifica e consapevole, difficile ma necessaria. Il tempo è poco, ma le soluzioni sono tante. Quel che manca è la volontà politica”.
Le richieste di Extinction Rebellion sono e rimangono:
1) Dire la verità: che il Governo riconosca la reale portata della crisi e dichiari l'Emergenza ecologica e climatica, lavorando per mettere tutti i cittadini a conoscenza della gravità della situazione.
2) Agire ora: raggiungere lo zero netto delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2025, secondo l'urgenza messa in luce dagli scienziati. Inoltre, Extinction Rebellion chiede di arrestare la distruzione degli ecosistemi oceanici e terrestri e della biodiversità.
3) Oltre la politica: indire assemblee cittadine guidate dagli scienziati per proporre dal basso nuove politiche ambientali e monitorare l'operato delle istituzioni secondo una nuova modalità di partecipazione e coinvolgimento popolare.
“Ci rifiutiamo di lasciare in eredità alle generazioni future con la nostra inazione un pianeta morente.
Agiamo in pace, con un amore profondo per queste terre.
Agiamo in nome della vita.”