'I bilanci Ama e la situazione di Roma incideranno pesantemente sul piano rifiuti del Lazio': l'allarme della commissione regionale
La commissione rifiuti del Consiglio Regionale trasmette all'Aula la relazione sull'indagine conoscitiva su Ama: “La preoccupazione che emerge prepotente dal documento è la relazione tra il piano rifiuti regionale del Lazio e il piano industriale dell'azienda”
16 October, 2019
“Si deve guardare con la massima attenzione e apprensione alle vicende dei bilanci Ama perché, anche se indirettamente, incideranno di sicuro in modo determinante sulle sorti della partecipata e, di conseguenza, dell’intero sistema regionale in vista del piano rifiuti che questa commissione attende di potere esaminare nei prossimi mesi”. Emerge questo e molto altro nella relazione della commissione di indagine conoscitiva relativa alla gestione dei rifiuti a Roma e sulla situazione di Ama, voluta dalla commissione consiliare permanente sui rifiuti del consiglio regionale del Lazio.
La commissione, presieduta da Marco Cacciatore (M5s), ha votato martedì 15 ottobre la trasmissione all’Aula del documento. Hanno espresso parere favorevole, oltre al presidente, i consiglieri Eugenio Patanè (unico a chiedere di allegare al documento anche una sua relazione), Emiliano Minnucci, Salvatore La Penna (tutti del Pd), Paolo Ciani (Centro solidale-DemoS), Laura Cartaginese (FI) e Fabrizio Ghera (FdI). Contraria Gaia Pernarella (M5s), che insieme alla collega Valentina Corrado (che non ha votato in quanto non membra della commissione) ha criticato la scelta iniziale di intraprendere la procedura della commissione a scopo di indagine conoscitiva, come previsto all’articolo 33, comma 6, dello Statuto e all’articolo 106 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale.
Un lungo lavoro quello della commissione, iniziato con la convocazione in audizione dell'ex presidente e amministratore delegato di Ama, Lorenzo Bagnacani, chiesta dalla consigliera Michela Di Biase. In quell’occasione, il primo marzo scorso, il manager aveva contestato duramente il comportamento del socio unico di Ama, Roma Capitale, sia in merito alla questione dei 18 milioni di crediti cimiteriali non riconosciuti che avevano causato la bocciatura del bilancio 2017 dell’azienda sia per la non approvazione dell’ultimo piano industriale proposto alla Giunta capitolina. Fatti che hanno poi portato alla revoca di Bagnacani e del cda di Ama.
Successivamente, nel corso delle altre
audizioni, sono emerse con chiarezza le posizioni sulla questione: da una parte
Bagnacani e l’ex assessora capitolina ai rifiuti, Pinuccia Montanari (sentita il 15
marzo), che hanno accusato
la sindaca Virginia Raggi, l’assessore al Bilancio e il direttore generale di
Roma Capitale, di aver fatto tutto il possibile per non approvare il bilancio
Ama 2017 nonostante la regolarità del documento presentato. Dall’altra parte,
Mauro Lonardo, presidente del Collegio dei sindaci di Ama (in audizione l’8
marzo), Gianni Lemmetti,
assessore al Bilancio e al coordinamento strategico delle Partecipate (21 marzo) e il direttore generale di Roma
Capitale, Franco Giampaoletti (18 aprile), che invece hanno difeso la scelta
della bocciatura del bilancio della partecipata per numerose irregolarità. Nel
corso della sua audizione, inoltre, Lemmetti aveva ripetuto più volte che “Ama
rimarrà pubblica al 100 per cento”, mentre Giampaoletti aveva ribadito che i
conti di Ama erano regolari.
Durante le audizioni, la commissione ha anche
incontrato (11 aprile) i rappresentanti di alcuni studi
legali ai quali erano stati richiesti dei pareri pro veritate sugli aspetti più
spinosi della vicenda, quali la presunta decadenza del Collegio dei sindaci di
Ama e la regolarità contabile del citato credito di 18 milioni.
Con la trasmissione della relazione all’Aula viene tirata una riga. Come riporta Askanews “la preoccupazione che emerge prepotente dal documento è la relazione tra il piano rifiuti regionale del Lazio”, che a detta dell'assessore Massimiliano Valeriani dovrebbe a breve approdare in Consiglio regionale, e il piano industriale di Ama. “Sono 2 pilastri di una relazione reciproca. Senza un piano Ama il piano regionale non è credibile, senza un piano regionale il piano Ama non sarà mai percorribile” si legge nel documento. Nel corso delle audizioni alla Pisana è emersa poi con prepotenza la questione dell’emergenza rifiuti nella Capitale e dello stato di difficoltà in cui versa la città, con i romani costretti a fare i conti con il degrado. Una quotidianità di disagio che vivono interi quartieri – come si legge nella relazione – nonostante la Capitale contini a gravare sui territori limitrofi per il trattamento dei rifiuti urbani. Tanti i nodi dell’affaire “Ama e mondezza” che la commissione rifiuti della Pisana ha esaminato in questi mesi. Ora ai romani non resta che stare alla finestra ad attendere di scoprire quali saranno le sorti di Ama e del piano regionale del Lazio.