Rifiuti di Roma, l'Assemblea Capitolina vota no all'inceneritore e sì alla discarica
Nell'ordine del giorno che indica alla sindaca Raggi di impugnare al Tar l’ordinanza del 27 novembre della Regione Lazio, il Campidoglio si dichiara disponibile a realizzare “nel proprio territorio” impianti di smaltimento e/o trattamento “esclusivamente a seguito dell’approvazione del nuovo piano dei rifiuti della Regione
11 December, 2019
Voto, quasi, compatto del Campidoglio contro la Regione Lazio e le sue indicazioni in materia di rifiuti, ma apertura sulle discariche a Roma. L'Assemblea Capitolina ha approvato con 25 voti favorevoli e uno contrario, quello di Simona Ficcardi, l'ordine del giorno del gruppo M5s che prevede la possibilità per la sindaca Virginia Raggi di impugnare al Tar l’ordinanza del 27 novembre scorso della Regione Lazio, che fissa i paletti per la realizzazione di nuovi siti idonei a realizzare una discarica di servizio e nuovi impianti di smaltimento nel territorio del Comune di Roma.
Il voto arriva a quasi una settimana di distanza dall'ultima assemblea, in cui la discussione era stata talmente lunga da non aver lasciato tempo sufficiente ai consiglieri per votare il documento.
L'ordinanza sui rifiuti firmata da Zingaretti il 27 novembre, lo ricordiamo, arrivava dopo una precedente ordinanza d'emergenza emanata a luglio e disponeva che in caso di inosservanza delle prescrizioni venissero “adottate in via sostitutiva dalla Regione tutte le iniziative necessarie a garantirne l’ottemperanza, anche attraverso la successiva individuazione di uno o più soggetti attuatori delle singole prescrizioni, nonché comunicati all’Autorità giudiziaria i responsabili delle condotte omissive". In sostanza si è ad un passo dal commissariamento.
Ma l'Assemblea Capitolina respinge l'ordinanza e fa quadrato, a parte la consigliera Cinque Stelle Ficcardi favorevole ai siti di stoccaggio. L'ordine del giorno approvato dall'aula, che non ha valore vincolante ma solo di indirizzo politico, chiede inoltre alla sindaca Raggi di “opporsi all’apertura di impianti di trattamento e/o smaltimento, sul territorio di Roma Capitale che dovessero derogare a norme poste a tutela dell’ambiente e della salute in siti quali, ad esempio, che o discariche presenti a Roma e già autorizzate per altre tipologie di rifiuti”.
C'è comunque una postilla che tanto postilla non è: il testo specifica che il Campidoglio si dichiara disponibile a realizzare “nel proprio territorio” impianti di smaltimento e/o trattamento “esclusivamente a seguito dell’approvazione del nuovo piano dei rifiuti della Regione Lazio”. Che tradotto significa: sì alla discarica ma solo dopo che il piano diventa operativo.
Inceneritore
Per quanto riguarda invece la possibilità di costruire un inceneritore nel territorio della Capitale il no sembra categorico. È infatto passato l'ordine del giorno per “escludere un termovalorizzatore dal piano rifiuti di Ama” da poco presentato alla Raggi dall'amministratore delegato dell'azienda, Stefano Zaghis.
Capitolo Falcognana
L'Assemblea Capitolina ha inoltre approvato all'unanimità un altro ordine del giorno, questo a prima firma del capogruppo di Fdi Andrea De Priamo e sottoscritto anche dal capogruppo M5S Giuliano Pacetti, che esprime la contrarietà dell'amministrazione comunale alla realizzazione di una discarica alla Falcognana, in zona Ardeatina. Il documento ha ottenuto 30 voti favorevoli. "Vogliamo evitare le conseguenze della fretta imposta dall'ordinanza regionale, scongiurando una decisione di realizzare una discarica a Falcognana", ha detto De Priamo presentando l'odg.