Al via in commissione regionale alla Pisana l’iter del nuovo Piano rifiuti della Regione Lazio
In commissione Urbanistica, politiche abitative e rifiuti, l’assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani ha illustrato il provvedimento, delineando la situazione attuale, a partire dalle criticità, per arrivare agli obiettivi che il Piano si pone: passare da una gestione lineare del rifiuto (raccolta e smaltimento in discarica o in termovalorizzatore) a una circolare
04 February, 2020
Al via in commissione regionale alla Pisana l’iter del nuovo Piano rifiuti della Regione Lazio. Nella seduta di ieri (lunedì 3 febbraio, ndr) della commissione Urbanistica, politiche abitative e rifiuti, presieduta da Marco Cacciatore (M5s), l’assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani ha illustrato il provvedimento, delineando la situazione attuale, a partire dalle criticità, per arrivare agli obiettivi che il Piano si pone: passare da una gestione lineare del rifiuto (raccolta e smaltimento in discarica o in termovalorizzatore) a una circolare, in cui, progressivamente, la parte del leone dovranno farla la riduzione della quantità prodotta, il riciclo e il riuso e non più lo smaltimento.
Il tutto in base ai principi dell’autosufficienza e della prossimità: il ciclo va chiuso all’interno degli ambiti territoriali (Ato) individuati. Il piano prevede cinque Ato, più un sub ambito per il Comune di Roma. Su questo punto, vista l’individuazione della discarica di servizio da parte del Campidoglio, l’assessore ha annunciato che “la giunta regionale si riserva la presentazione di un emendamento per eliminarne l’istituzione”. Giudizio positivo dunque sul “cambio di rotta del Campidoglio, che ha finalmente riconosciuto la necessità di dotare la città di Roma di un impianto di smaltimento da realizzare all’interno dei confini comunali”.
Per quanto riguarda le criticità, e dunque gli impianti necessari in ciascun Ato, Valeriani ha ricordato la carenza di discariche di servizio, che “non riguarda solo Roma e la sua provincia, ma interessa anche Frosinone e Latina. A questo poi si aggiunge la condizione della provincia di Rieti dove non è presente alcun impianto per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani”. Confermato il no alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori: “La capacità necessaria a livello regionale – ha spiegato l’assessore – scenderà sotto le 400mila tonnellate annue nel 2022, pertanto la potenzialità attuale dell’unico impianto operativo, quello di San Vittore risulta sufficiente”.
Restano, invece, molto al di sotto delle necessità le capacità degli impianti di compostaggio, soprattutto per quanto riguarda Roma: secondo le previsioni le raccolte di organico arriveranno a 360/390mila tonnellate annue a fronte di una capacità di trattamento di sole 30 mila. Nel Piano centrale è il ruolo del nuovo presidio industriale di Colleferro, che andrà a sostituire il vecchio termovalorizzatore. LazioAmbiente, società della Regione, progetterà l’impianto che dovrà “estrarre risorse dai rifiuti”, producendo le cosiddette “materie prime seconde”. In questa maniera si valorizzerà anche la società che “potrà essere ceduta e messa sul mercato, come prevede la legge Madia”. Allo stato attuale, secondo Valeriani “senza negare la necessità attuale della termovalorizzazione dobbiamo pianificarne da subito anche il superamento”.
Secondo quanto emerso oggi, in generale, l’obiettivo che il Piano rifiuti si pone è quello “di portare la raccolta differenziata su base regionale dall’attuale 47 per cento al 70 per cento entro il 2025”.
L’assessore, infine, ha ricordato le ingenti risorse messe a disposizione dei Comuni negli ultimi anni, circa 80 milioni di euro, proprio per incentivare la differenziata e le altrettanto ingenti risorse che nei prossimi anni la Regione investirà per incentivare la realizzazione di impianti pubblici, “su cui noi – ha sottolineato Valeriani – continuiamo a puntare, perché i Comuni non possono essere solo spettatori lasciando tutto il guadagno ai privati”. Ricordate anche le iniziative già prese, dalla tariffazione puntale (che tiene conto della quantità di rifiuti prodotta) alle iniziative contro la plastica monouso, alla bonifica della Valle del Sacco.
“Servono senso responsabilità e coraggio – ha concluso l’assessore – per fare un salto di qualità: non è solo un tema di decoro urbano, ma di igiene e salute per le nostre comunità”. Al termine della relazione dell’assessore è iniziato il dibattito generale. Antonio Aurigemma (Gruppo misto) ha accolto la richiesta di senso di responsabilità, ma a patto che non sia “un piano blindato e si fondi su previsioni realistiche. Quello presentato non è un piano rifiuti, ma un piano di trasporto dei rifiuti altrove”, ha detto Aurigemma. Fabrizio Ghera (Fd’I) è tornato sulla decisione del Comune di Roma di realizzare la nuova discarica nella Valle Galeria, “territorio dove non è proponibile” e ha puntato il dito sul “rimpallo di responsabilità continuo fra Raggi e Zingaretti che ha minato la fiducia dei cittadini verso le istituzioni”. Gino De Paolis (Lista Zingaretti) si è detto contrario all’eliminazione del sub ambito di Roma. Critico sulla localizzazione della discarica di Roma anche Daniele Giannini (Lega) che ha chiesto anche “il massimo impegno della Giunta per garantire i lavoratori di LazioAmbiente”.
Sulla questione del sub ambito romano è intervenuto anche Eugenio Patanè (Pd) che ha invitato a usare il “principio della precauzione e ipotizzare lo scenario peggiore possibile. Non credo all’affidabilità del Comune di Roma: scegliere la Valle Galeria per la nuova discarica significa non volerla fare”. Secondo David Porrello (M5s) si tratta di un “piano necessario e importante, sul quale la Regione è in ritardo, che deve porsi l’obiettivo di fare cultura: dobbiamo superare la paura dei cittadini e puntare sugli impianti davvero necessari e sull’economia circolare”.
Sulla necessità di rispettare il principio di prossimità è tornata Marietta Tidei (Gruppo misto): “Il sub ambito di Roma non solo obbliga il Campidoglio a prendersi le sue responsabilità, ma mette alla prova anche gli amministratori degli altri Comune della Provincia”. Infine, sulla questione della Valle Galeria è intervenuto anche Paolo Ciani (Centro solidale): “Bisogna iniziare a ragionare in maniera nuova, con maggior serietà e responsabilità: Roma – ha concluso Ciani – non solo il peso dei suoi 3 milioni di abitanti, ma anche dei flussi turistici e dei pendolari”. L’assessore Valeriani, nella replica, ha ribadito la funzione del Piano, che è quella di programmare e non di localizzare gli impianti e ha auspicato una discussione senza pregiudizi: “Noi abbiamo scritto qual è la nostra visione, la nostra proposta. Siamo pronti a recepire tutte i miglioramenti che arriveranno dalla commissione”.