Documento Utilitalia su 'gestione e recupero delle bioplastiche': il commento di Assobioplastiche
Eco dalle Città ha interpellato Marco Versari, presidente di Assobioplastiche: “Il documento di Utilitalia affronta questo tema in maniera oggettiva. Lo fa con un approccio scientifico positivo"
07 February, 2020
Nei giorni scorsi Utilitalia, la federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici, ha pubblicato un documento di posizionamento sulla “gestione e il recupero delle bioplastiche”. Su questo tema Eco dalle Città ha interpellato Marco Versari, presidente di Assobioplastiche, che giudica positivamente il testo approvato da Utilitalia: “In questo documento vedo un approccio a tutto tondo. Emerge la volontà di approfondire in senso positivo l'argomento. Partendo da questo presupposto, Utilitalia fa delle considerazioni relative alle opportunità e potenziali eventuali criticità. Arriva poi a una conclusione dove si afferma che il settore vede con positività la diffusione di questi manufatti: però questa diffusione va, giustamente, organizzata per evitare alcune criticità. C'è – continua Versari - il tema della riconoscibilità da affrontare, l'informazione, l'adeguamento di alcuni impianti con tecnologie datate. Cose che rendono necessario alcune modifiche magari anche utilizzando, come indicato da Utilitalia, i proventi del contributo ambientale che dovrebbe essere borse firmate imitazioni perfette gestito da un consorzio dedicato, a cui loro danno luce verde”.
Rispetto all'adeguamento di alcuni impianti, l'aumento delle quantità di manufatti in plastica biodegradabile compostabile potrebbe generare difficoltà? “In questo momento – risponde Versari - stiamo parlando di quantità minime. Oggi la stragrande quantità di bioplastiche che girano nel territorio nazionale sono buste e sacchetti. I manufatti rigidi sono pochissimi. E l'aumento di queste quantità sarà comunque un aumento graduale e non improvviso. Chi in questo momento sta lamentando grandi quantità, sarebbero da verificare”. Lamentele di questo tipo sono arrivate nei mesi scorsi, ad esempio dal Trentino Alto-Adige. “È inverosimile, come affermato da qualcuno, che le bioplastiche abbiamo fatto triplicare le quantità di scarti a fronte dei manufatti immessi sul mercato” sottolinea il presidente di Assobioplastiche. “Non mi risulta che un materiale che da almeno vent'anni viene trattato dagli impianti di compostaggio, adesso di punto in bianco non venga più trattato. Mi sembra che da certi impianti arrivi un messaggio volto a fare titoli sui giornali. Ci sono invece decine di impianti che trattano tutti i giorni questi manufatti e lo fanno senza proclami”.
Marco Versari non nega “che sia necessario fare dell'adeguata comunicazione e adeguare l'uso di questi manufatti. Non è che questi siano buoni per tutti gli usi e lo siano da subito” evidenzia il presidente di Assobioplastiche. “Siamo in un momento di grande cambio di atteggiamento, di consumi e di manufatti che vengono utilizzati, non solo nel settore della plastica. Questi cambi radicali, se non accompagnati, possono creare delle difficoltà. Ne siamo assolutamente consci ed è per questo che da tempo chiediamo il consorzio Biorepack. Proprio perché sappiamo che dobbiamo occuparcene di più e meglio. Ma anche con le adeguate risorse”.
“Il documento di Utilitalia - ribadisce Marco Versari – affronta questo tema in maniera oggettiva. Lo fa con un approccio scientifico positivo. E credo che sia questo il modo di affrontare il tema, senza preclusioni, vedendone nel lungo periodo le opportunità. Dicendo però giustamente che nel breve periodo bisogna lavorare tutti assieme. Su questo noi di sicuro ci siamo” conclude il presidente di Assobioplastiche.