Rifiuti urbani e Coronavirus, le stime di Althesys: possibile un calo fino a 2 milioni e mezzo di tonnellate
La società di consulenza ambientale: "La diminuzione dei consumi, con una riduzione del Pil italiano stimata tra il 6% e 8% su base annua, potrebbe tradursi in un calo dei RU fino a 2 milioni e mezzo di tonnellate"
07 April, 2020
"La produzione di rifiuti calerà, sia quella delle famiglie, sia (anzi soprattutto) quella del terziario, in primis commercio e ristorazione. La diminuzione dei consumi, con una riduzione del Pil italiano stimata tra il 6% e 8% su base annua, potrebbe tradursi in un calo dei rifiuti urbani fino a 2 milioni e mezzo di tonnellate. Dove le politiche di prevenzione finora hanno fallito, sta invece riuscendo (purtroppo) il virus!" Così Althesys, società di consulenza strategica ambientale, che ha elaborato un'analisi sugli effetti del Covid-19 sul sistema rifiuti, prendendo in considerazione sia quelli speciali che quelli urbani.
Per questi oltre alla probabile diminuzione "aumenterà, al contrario, la complessità della loro gestione". La ricerca sottolinea che "il blocco e il rallentamento di alcune attività industriali rende sempre più necessaria la riorganizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e della filiera a valle, onde evitare la sospensione della differenziata. Se infatti la raccolta dei rifiuti prosegue, non accade lo stesso per altre parti della filiera, quali selezione e riciclo. La chiusura di alcuni settori che trattano o impiegano materiali recuperati, come ad esempio alcune plastiche, e la sospensione delle esportazioni (destinazione di quote importanti di materie prime seconde) stanno di fatto bloccando gli sbocchi dei materiali raccolti. Gli stoccaggi si stanno saturando velocemente ed è quindi necessario autorizzarne l’aumento come ha recentemente disposto l’Emilia-Romagna e altre Regioni successivamente".