Rinvio della plastic tax per l'emergenza Coronavirus? I commenti raccolti da Eco dalle Città
Francesco Ferrante: “I giochi non sono fatti”. Gianluca Bertazzoli: “Non è un bel segnale”. Roberto Cavallo: “Temo che non stiamo imparando nulla da questo periodo”
30 April, 2020
Giuseppe Iasparra
In queste settimane di emergenza sanitaria si rincorrono le notizie e le dichiarazioni su un possibile rinvio della plastic tax. Ultime in ordine di tempo, le dichiarazioni del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che ha parlato di “sterilizzazione” per il 2020 di sugar e plastic tax. La decisione potrebbe essere inserita nel cosiddetto “Dl Aprile”, che tuttavia è ormai rimandato a maggio. Secondo quanto si apprende, infatti, è slittato alla prossima settimana il Consiglio dei Ministri programmato per il 30 aprile per varare il decreto legge. “I giochi non sono fatti, il rinvio sarebbe un segnale devastante a prescindere dall’effetto concreto della tassa che ormai molto ridotto” sottolinea ad Eco dalle Città Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club.
Sul tema abbiamo raccolto anche il commento di Gianluca Bertazzoli, amministratore unico di Hub15: “Già prima del Covid19 c'erano forti pressioni affinché questa misura venisse rinviata. È quasi scontato che in questa situazione di crisi sanitaria si vada in quella direzione. Non è comunque un bel segnale rispetto a tutta un'altra serie di disposizioni ambientali che vanno al di là della plastic tax. Tutti coloro che hanno interesse a bloccare un determinato tipo di processo e di tendenza, agitando il Coronavirus a tutti i livelli, sia italiano che europeo, cercano di cambiare il corso delle cose per 'riaprire la partita': dalle disposizioni sulle emissioni di CO2 nel settore automobilistico, fino ad arrivare, nel suo piccolo, alla plastic tax. Tuttavia, non mi scandalizza che quest'ultima venga rinviata di qualche mese, l'importante – evidenzia Bertazzoli - è che l'emergenza sanitaria non diventi il 'Cavallo di Troia' dove tutti quelli che hanno interesse a rimettere in discussione un percorso più green sfruttino questa situazione per cercare di ribaltare le decisioni”.
“Il tema a mio avviso – afferma Roberto Cavallo, amministratore delegato di ERICA - non è il rinvio o meno della tassa sulla plastica, ma il fatto che nonostante si ripeta a mo’ di aforisma, un po’ da tutte le parti, che non potremo uscire dalla crisi come ci siamo entrati, assisto in realtà in modo reiterato a approcci identici al sistema dal quale proveniamo. Esattamente come dopo la crisi finanziaria del 2008 si ripeteva e si leggeva che il capitalismo era finito e che la finanza avrebbe cambiato radicalmente modo di funzionare, ma poi non è cambiato nulla, temo, nonostante io sia un inguaribile ottimista, che non stiamo imparando nulla da questo periodo. Nel merito la plastica è indubbiamente utile per certe funzioni, come è indubbio che ci sia un’overproduzione e soprattutto un abuso. Dunque qui non si tratta solo di ragionare di plastic tax, che era una proposta ante-Covid19, ma se dovesse essere confermata la correlazione tra particolato e diffusione del virus e sua letalità (si veda il recentissimo studio dell’Università di Harvard) alcune plastiche non andrebbero proprio più prodotte” conclude Cavallo.