Gestione rifiuti e Covid19: l'audizione del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa in Commissione Ecomafie
Secondo il Ministro l'impiego mensile delle mascherine protettive si ridurrà a un terzo di quanto previsto grazie a quelle riutilizzabili. Costa ha anche fatto riferimento all'ipotesi di installare nelle aree urbane appositi contenitori per la raccolta di mascherine e guanti
05 May, 2020
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito oggi il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa. L'audizione rientra nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19.
L'audito ha fatto una panoramica dei diversi atti di Istituto Superiore di sanità (Iss), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), Ministero dell'Ambiente e Commissione Europea concernenti la gestione dei rifiuti nell'emergenza COVID-19. Il Ministro ha inoltre richiamato le modifiche introdotte dalla legge di conversione del decreto legge «Cura Italia», che all'articolo 113-bis consente il deposito temporaneo di rifiuti fino ad un quantitativo massimo doppio rispetto a quanto previsto dal Testo unico ambientale, e con un limite temporale massimo di durata non superiore a 18 mesi.
Il Ministro ha riferito che negli impianti di incenerimento per rifiuti sanitari è al momento presente una capacità inutilizzata di 200mila tonnellate annue, mentre alcune aziende italiane avrebbero già messo a punto metodi di sanificazione per l'avvio al riciclo dei dispositivi di protezione individuale. Sempre secondo quanto riferito, l'impiego mensile delle mascherine si ridurrà a un terzo di quanto previsto grazie a quelle riutilizzabili. L’audito ha anche fatto riferimento all'ipotesi di installare nelle aree urbane appositi contenitori per la raccolta di mascherine e guanti.
Sempre sul fronte della gestione dei rifiuti collegata all’emergenza COVID-19, secondo quanto riferito dall'audito, il Ministero dell'Ambiente all'inizio dell'epidemia ha segnalato alla Commissione europea la chiusura delle frontiere da parte di alcuni Paesi membri a rifiuti italiani già trattati e pronti per l'avvio al riciclo. Il Ministro ha dichiarato che in risposta alla segnalazione la Commissione ha equiparato i rifiuti pronti per il riciclo a merci e ribadito l'impossibilità per gli stati europei di chiudere le frontiere ai flussi italiani. L’audito ha inoltre espresso la volontà di istituire un tavolo con rappresentanti di Ministero dell'Ambiente, Iss, Ispra e operatori del settore rifiuti, con l'obiettivo di monitorare i flussi di rifiuti indifferenziati, rifiuti da raccolta differenziata e rifiuti sanitari, elaborare eventuali nuove linee guida e attuare azioni di comunicazione.
L’audito ha inoltre riferito di aver attivato Ispra, le Arpa e le forze di polizia per i controlli di rispettiva competenza sulla gestione delle acque reflue e dei fanghi di depurazione. Sulle possibili correlazioni tra inquinamento atmosferico e contagi da COVID-19, il Ministro ha dichiarato di aver dato mandato all’Ispra di approfondire la questione.
«L’audizione del Ministro Costa rientra nell’inchiesta che la Commissione Ecomafie sta conducendo sulla gestione dei rifiuti correlata all’emergenza coronavirus. Il lavoro prosegue con altre audizioni e l’acquisizione di documenti. Vorrei intanto sottolineare l’importanza di una ripartenza sostenibile, a cominciare dai rifiuti. È auspicabile che la raccolta differenziata ricominci il prima possibile anche per gli italiani positivi al COVID-19: la stessa Commissione europea, nelle sue linee guida, non ne raccomanda infatti la sospensione come invece si è fatto in Italia», dichiara il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli. «Ancora più importante è il futuro: pur rispettando tutte le norme igieniche necessarie a evitare ogni possibile contagio, non dobbiamo esasperarle, altrimenti ci ritroveremo sommersi di rifiuti. Significa trovare soluzioni che, pur garantendo la massima protezione delle persone, evitino un proliferare senza criterio dell’usa e getta, visto che nella maggior parte dei casi non dà maggiori garanzie dei prodotti riutilizzabili. Questi ultimi rimangono sempre, ove possibile, da privilegiare, e la loro produzione va incentivata senza troppa burocrazia», conclude il Presidente Vignaroli.
Qui link alla registrazione: https://webtv.camera.it/evento/16158#