Le decisioni prese nelle prossime settimane definiranno quanto saranno sane, resilienti e vivibili le nostre città in futuro.

Senza un'azione decisiva, il recente calo dell'inquinamento atmosferico rimarrebbe purtroppo una brezza di aria pulita, presto sostituita da un rapido ritorno di fumi tossici come già osservato in Cina, con le persone che passano alle auto private ed evitano i trasporti pubblici. Questo rischio è particolarmente preoccupante data la crescente evidenza che indica che l'inquinamento atmosferico ci rende probabilmente più vulnerabili agli effetti del virus.

Ma ogni crisi è un'opportunità e la buona notizia è che la ricerca suggerisce che le persone hanno maggiori probabilità di adottare nuove abitudini di mobilità nei momenti chiave di cambiamento della loro vita. Le città di tutto il mondo hanno capito che ora è il momento di spostarsi verso una mobilità pulita e hanno già iniziato a ristrutturare il loro spazio urbano. Fortunatamente, nessun sindaco deve reinventare la ruota per ridurre le emissioni dopo il blocco.

Esistono numerosi esempi stimolanti, risalenti alla crisi petrolifera degli anni '70, quando le città olandesi iniziarono un completo rifacimento che li ha trasformati in alcune delle città più vivibili del mondo. Esistono almeno quattro strategie comprovate per combattere l'inquinamento atmosferico tossico, contenere le emissioni dannose per il clima e preparare un futuro a zero emissioni, annunciato dalla strategia europea del Green Deal e già tradotto in realtà da un gruppo di città leader.

Innanzitutto, l'allocazione dello spazio urbano deve essere rivista. Non solo per facilitare il "distanziamento fisico", ma anche per creare uno spazio più pulito per la mobilità. Come uno studio di un'agenzia governativa francese ha dimostrato l'anno scorso, ridurre il traffico automobilistico è indispensabile per ridurre rapidamente l'inquinamento. Questo sta già accadendo in diverse città europee. Per citarne solo alcuni: Berlino ha aggiunto nuove "piste ciclabili pop-up", la grande regione parigina investirà 300 milioni di euro per costruire una rete ciclabile lunga 680 km, Cracovia prevede di aggiungere infrastrutture ciclistiche e ampliare i marciapiedi e Vilnius farà del centro città un vasto caffè all'aperto. Anche Bruxelles sta trasformando il centro della città in un'area in cui il camminare e l'andare in bicicletta hanno la priorità sulle auto e aggiungerà 40 km di piste ciclabili. Dublino ha iniziato a rimuovere temporaneamente i parcheggi per consentire piste ciclabili più sicure e "distanze fisiche".

In secondo luogo, questi rifacimenti dello spazio urbano funzioneranno solo se il trasporto pubblico con i suoi comprovati benefici per l'aria pulita sarà rafforzato. Ciò potrebbe rivelarsi più impegnativo che mai, dal momento che il settore è attualmente in una situazione terribile con le persone che evitano spazi angusti. Il calo dei passeggeri va dall'80% per gli autobus al 92% per la metropolitana di Londra. Nel caso della Germania, gli esperti dei trasporti prevedono che nel peggiore dei casi il virus potrebbe portare a una riduzione del 50% nell'uso dei trasporti pubblici entro il 2023. Sono necessarie misure immediate che sono in fase di attuazione, come la pulizia profonda dei veicoli o la messa a disposizione dei passeggeri di distributori di disinfettanti.

Per creare nuovi posti di lavoro e rilanciare l'appello del trasporto pubblico ora è il momento di raddoppiare l'elettrificazione della flotta di autobus. "Moderno, pulito e sicuro" dovrebbe essere lo slogan. Ciò renderà gli autobus complessivamente più interessanti, come dimostrato a Parigi, dove il 93% degli utenti di autobus pensa che il passaggio a modelli elettrici dimostri che un operatore si prende cura dei propri clienti.

Parallelamente, le soluzioni di biglietteria digitale aiuteranno a ridurre i punti di contatto fisico e a facilitare le informazioni in tempo reale. Ma ciò richiede anche orari di lavoro e di scuola più flessibili per evitare gli effetti dell'ora di punta in metropolitana o autobus. Nuove abitudini come il telelavoro dovrebbero essere proseguite laddove possibile, per ridurre la necessità di spostamenti quotidiani tutti i giorni feriali.

Terzo, è tempo di togliere i veicoli inquinanti dalla strada. Come primo passo, le zone a basse emissioni si sono dimostrate potenti per accelerare l'assorbimento di auto meno inquinanti e ridurre l'inquinamento atmosferico.

Le prove di Londra, Madrid e Parigi mostrano che le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) possono essere rapidamente ridotte fino a un terzo. Ma nell'attuale crisi, diverse città - tra cui Bruxelles, Milano e Londra - hanno deciso di sospendere le politiche esistenti o ritardarne di nuove per aiutare gli operatori sanitari e le consegne essenziali. Sebbene tali decisioni temporanee siano giustificate, è fondamentale che questi strumenti comprovati per un'aria più pulita siano riattivati ​​al più presto possibile.

Inoltre, le riduzioni graduali dell'inquinamento non sono più sufficienti: un gruppo di importanti città europee ha già avviato la strada verso le zone a zero emissioni e ora c'è un'opportunità d'oro per più sindaci di integrare tali politiche nella pianificazione post-virus.

Fortunatamente, sono ora disponibili alternative ai motori a combustione sporca e sempre più convenienti. Per le autovetture, i primi mesi del 2020 hanno visto vendite di veicoli elettrici senza precedenti, con vendite di auto elettriche in Europa occidentale che hanno raggiunto un potente 10% delle vendite (rispetto al 3% solo pochi mesi prima).

Gli autobus elettrici stanno conquistando strade europee e contribuiscono a ridurre i costi per il nostro sistema di mobilità