Roma, raccolta rifiuti: a marzo cala la produzione complessiva, crolla l'organico sale la plastica
Nel mese di marzo 2020 la Capitale ha registrato una diminuzione complessiva nella produzione dei rifiuti di circa il 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò che desta maggior impressione è l'enorme calo dell'organico: -30%
18 May, 2020
Cala la produzione complessiva, crolla la raccolta dell'organico, sale di qualche punto percentuale la raccolta della plastica. Anche Roma, a marzo, conferma l'andamento generale della raccolta rifiuti in Italia in seguito al lockdown per il coronavirus, seppure con alcune differenze. Secondo i dati forniti ad Eco dalle Città da Ama Spa, nel mese di marzo 2020 la Capitale ha registrato una diminuzione complessiva nella produzione dei rifiuti di circa il 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: il quantitativo di rifiuti raccolti, infatti, si attesta a 125.650 tonnellate complessive, a fronte delle 144.181 tonnellate del consuntivo 2019, con un delta sul mese di circa 18.500 tonnellate. Sulle 125.650 tonnellate, ben 56.201 sono costituite da materiali avviati a riciclo: con una differenziata cha anche in un mese così complesso raggiunge il 44,73%.
Risulta tuttavia evidente un ampliamento della forbice e un aumento progressivo dello scarto nelle quattro settimane che si sono succedute, con l’entrata in vigore dei primi provvedimenti disposti dalle autorità e il progressivo ampliamento delle misure di distanziamento sociale e chiusura di esercizi e attività per il Covid-19. Il trend dei rifiuti urbani indifferenziati, ad esempio, evidenzia infatti un calo ancora lieve - poco più di 200 tonnellate in meno - nella prima settimana (2-8 marzo), che nella seconda (9-15 marzo) sale a -1.500 tonnellate, a - 2.700 nella terza (16-22 marzo) e a quasi - 4.000 tonnellate nella quarta (23-29 marzo).
Entrando nello specifico delle varie frazioni, ciò che desta maggior impressione è l'enorme calo dell'organico: nel mese di marzo 2020 gli scarti organici (10.761 tonnellate) hanno avuto una variazione di circa 30 punti percentuali. Nella città metropolitana di Torino, ad esempio, a marzo il calo è stato del 5,5%. Secondo Ama questo è dovuto evidentemente della chiusura di ristoranti, bar, tavole calde, mense aziendali e scolastiche. Per quanto riguarda la raccolta di carta e cartone invece i dati sono in linea con il medesimo periodo dello scorso anno (9.000 tonnellate). Sale invece del 4% (5.300 tonnellate), rispetto a marzo 2019, la percentuale di contenitori in plastica e metallo correttamente separati dai cittadini.
“Aver raccolto e avviato a trattamento in un mese così complesso quasi tonnellate di rifiuti, pari a quello che due città medie italiane producono complessivamente in un intero anno, indica il grande sforzo compiuto da tutte le nostre maestranze e dai vari comparti produttivi, in condizioni tutt’altro che facili – dichiara Stefano Zaghis, Amministratore Unico AMA SpA - garantendo doverosamente la massima protezione ai nostri addetti e a tutti i lavoratori che svolgono un servizio essenziale per gli altri cittadini. La flessione risente, riteniamo, oltre che della chiusura di gran parte delle attività commerciali, anche della forte riduzione di pendolari e turisti: fattori che hanno inciso molto nella produzione giornaliera dei rifiuti nella Capitale”.