Spreco di cibo, approvato il mega-progetto europeo ‘Lowinfood’ coordinato dall'Università della Tuscia
Sei milioni di euro, 27 partner da tutta Europa, tra cui 10 università e centri di ricerca e 17 tra start-up e aziende del settore agroalimentareIl progetto, per testare l'efficacia di innovazioni nel ridurre la quantità di cibo sprecato a diversi livelli della filiera
02 July, 2020
Un team di giovani ricercatori dell’Università della Tuscia ha visto primeggiare la propria proposta di progetto in un bando europeo molto competitivo, tra una ventina di altre proposte provenienti da tutto il continente. Lowinfood, questo il nome del progetto, ha lo scopo di testare l’efficacia di una serie di innovazioni nel ridurre la quantità di cibo sprecato a diversi livelli della filiera.
Un lavoro che durerà 4 anni e metterà sotto osservazione in particolare i settori ittico, dell’ortofrutta e della panificazione. Le innovazioni riguardano miglioramenti di tipo tecnologico, sociale e organizzativo potenzialmente in grado di ridurre lo spreco alimentare dalla fase della produzione fino a quella del consumo finale.
Solo per fare qualche esempio, verranno testati software che permettono a supermercati e ristoranti di prevedere accuratamente le vendite, in modo da evitare di acquistare cibo in eccesso, app che aiutano i consumatori a sprecare meno cibo in casa e piattaforme per gestire al meglio i prodotti agricoli che non vengono assorbiti dal mercato.
Il progetto, per il quale la Commissione Europea ha stanziato circa sei milioni di euro, coinvolge 27 partner da tutta Europa, tra cui dieci università e centri di ricerca e ben 17 tra start-up ideatrici delle innovazioni e aziende del settore agroalimentare. Un gruppo ampio e variegato coordinato proprio dall’università della Tuscia: Clara Cicatiello e Emanuele Blasi in qualità di coordinatori del progetto, Barbara Pancino e Luca Secondi come responsabili di specifiche attività del progetto.
“Una bella sfida per le nostre imprese della panificazione - dice Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia - chiamate a dare un contributo alla ricerca di soluzioni innovative per la riduzione dello spreco di cibo e dei rifiuti. Ed una opportunità per il territorio, partecipe, grazie all’Università della Tuscia, di un importante progetto che ha come orizzonte la sostenibilità del sistema economico e sociale e dell’ambiente. Lowinfood rafforzerà il rapporto tra le imprese e l’Ateneo viterbese, che si conferma polo d’eccellenza non solo a livello nazionale”.