Recovery Fund, l'accordo raggiunto a Bruxelles prevede la plastic tax dal 1° gennaio 2021
Nel documento uscito dai quattro giorni di trattativa si legge che l'Unione, impegnata a trovare nuove risorse di finanziamento, ha deciso che il primo "primo passo" sarà una "nuova risorsa propria basata su rifiuti di plastica non riciclati" a partire dal 1 ° gennaio 2021
21 July, 2020
Come anticipato sabato 18 luglio dal cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, l'Unione Europea ha messo nero su bianco la plastic tax. Nell'accordo finale raggiunto a Bruxelles sul Recovery Fund, dopo quattro giorni di trattativa, si legge che l'Unione, impegnata a trovare nuove risorse di finanziamento per i prossimi anni, ha deciso che il primo "primo passo" sarà una "nuova risorsa propria basata su rifiuti di plastica non riciclati" che "sarà introdotta e applicata dal 1 ° gennaio 2021". La tassa ammonterà a 0,80 euro per chilogrammo, "con un meccanismo per evitare un impatto eccessivamente regressivo sui contributi nazionali".
"Come base per risorse aggiuntive - prosegue il documento uscito dal vertice - la Commissione presenterà nel primo semestre del 2021 proposte per il meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (ovvero l'applicazione di una tassa sul carbonio di determinati beni provenienti da paesi esterni all'UE meno severi sulle emissioni, ndr) e sul prelievo digitale, in vista della loro introduzione al più tardi entro il 1 ° gennaio 2023. Con lo stesso spirito, la Commissione presenterà una proposta su un sistema ETS rivisto (il sistema per lo scambio delle quote di emissione, ndr), eventualmente estendendolo al trasporto aereo e marittimo. Infine, nel corso del prossimo QFP (quadro finanziario pluriennale, ndr), l'Unione lavorerà all'introduzione di altre risorse proprie, che possono comprendere un'imposta sulle transazioni finanziarie. I proventi delle nuove risorse proprie introdotte dopo il 2021 saranno utilizzati per il rimborso anticipato dei prestiti NGEU".