Mascherine. Cavallo (ad ERICA): a scuola si possono usare quelle lavabili. Una proposta per il loro avvio a riciclo
Roberto Cavallo, amministratore delegato di ERICA, intervistato da Eco dalle Città: “C'è chi ha iniziato a produrre mascherine in monomateriale biodegradabile compostabile. Ma non possono essere riciclate”. L'amministratore delegato di ERICA ha avanzato una proposta al Ministero dell'Ambiente per superare questa criticità
21 August, 2020
“La mascherina è uno strumento fondamentale di protezione e di prevenzione. Così come lo sono il casco e la cintura di sicurezza in ambito stradale. Detto questo, occorre ricordare che ci sono diversi tipi di mascherine”. E' quanto sottolinea Roberto Cavallo, amministratore delegato di ERICA, interpellato da Eco dalle Città sul tema “mascherine”.
In questi giorni il dibattito sull'utilizzo di questi dispositivi è legato in modo particolare alla ripresa delle scuole, prevista per il 14 settembre 2020. A questo proposito Roberto Cavallo sottolinea: “Visto che stiamo parlando di scuola, dove i soggetti in questione, i bambini, più che per il rischio di ammalarsi, sono ritenuti potenziali vettori del virus, possono indossare mascherine lavabili e riutilizzabili, piuttosto che quelle chirurgiche usa e getta (queste invece sarebbero da utilizzare in casa laddove i bambini stiano insieme ai nonni). I ragazzi sono a scuola per imparare, se gli spieghiamo che le mascherine si possono lavare e sterilizzare possono imparare ad usare correttamente questi dispositivi. Con le dovute accortezze e un serio protocollo, la mascherina lavabile è quindi da preferire sia per la tipologia di popolazione che per il tipo di luogo”.
Un secondo aspetto invece è più tecnico e riguarda il conferimento di questi dispositivi. Non esiste un codice CER specifico per questi rifiuti. “Allo stato attuale se butto una mascherina nell'indifferenziato, questa non può essere avviata a riciclo” ha spiegato Roberto Cavallo. “C'è chi ha iniziato a produrre mascherine in monomateriale biodegradabile compostabile. Ma non possono essere riciclate. Ci sono anche gli impianti di selezione della plastica che si ritrovano le mascherine all'interno dei loro flussi. Ma sono uno scarto che non sanno come gestire perché manca il codice di rifiuto per questi dispositivi”.
L'amministratore delegato di ERICA ha avanzato una proposta al Ministero dell'Ambiente per superare questa criticità: “Raccogliamo separatamente questa frazione, come avviene con l'indifferenziato. Portiamo poi questi materiali ad un impianto di selezione autorizzato per trattare RUR, dove viene riclassificato così come avviene con altre frazioni riciclabili conferite nell'indifferenziato. La mascherine potrebbero così uscire da un impianto di selezione con un nuovo codice CER per essere avviato a riciclo. Occorre - ha concluso Roberto Cavallo - che i ministeri interessati (Ambiente, Sanità e anche Istruzione) si mettano d'accordo per avviare una procedura che permetta di avviare a riciclo le mascherine dando così uno sbocco alle raccolte differenziate di questi dispositivi”.