Greta Thunberg in videoconferenza con il presidente Conte chiede azioni contro la crisi climatica
Queste includono lo stop a tutti gli investimenti e i sussidi ai combustibili fossili, l'uscita dal fossile, rendere l'ecocidio un crimine internazionale, e l'istituzione di budget annuali di carbonio vincolanti basati sui migliori dati scientifici disponibili
20 October, 2020
Incontro in video conferenza di Greta Thunberg e altre giovani attiviste per il clima, Adélaïde Charlier (Belgio), Luisa Neubauer (Germania) e Laura Vallaro e Martina Comparelli per l'Italia, con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Ambiente Sergio Costa per lanciare il messaggio che "è il momento di iniziare a trattare l'emergenza climatica come una crisi". Lo rende noto il movimento Fridays For Future (Fff) Italia ricordando che "le giovani attiviste hanno inviato a tutti i leader dell'Ue e del mondo una lettera aperta (https://climateemergencyeu.org/) che è stata già firmata da quasi 130.000 persone".
Nel ricordare che "l'Italia ha un ruolo cruciale da svolgere a livello Ue e internazionale nell'azione per il clima in quanto terza economia dell'Ue, ospite del G20 del prossimo anno e co-organizzatrice del vertice sul clima Cop26", il movimento Fff spiega che la richiesta al primo ministro Conte è "di affrontare l'emergenza climatica e passare all'azione seguendo le richieste della lettera. Queste includono lo stop a tutti gli investimenti e i sussidi ai combustibili fossili, l'uscita dal fossile, rendere l'ecocidio un crimine internazionale, e l'istituzione di budget annuali di carbonio vincolanti basati sui migliori dati scientifici disponibili".
Da quando è stata pubblicata la lettera aperta, "i leader europei hanno continuato a mettere la testa sotto la sabbia riguardo la crisi climatica, prendendo poche o nessuna decisione concreta, nonostante diversi incontri con le attiviste - spiega la nota - Come primo passo, tutti i leader dell'Ue dovrebbero garantire da adesso che le nuove politiche climatiche dell'Ue siano in linea con l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi, senza utilizzare scappatoie o contabilità creativa".
"L'Italia ha firmato l'accordo di Parigi, ma sta facendo marcia indietro sull'azione per il clima – commenta Martina Comparelli – Non c'è una via di mezzo: bisogna eliminare le infrastrutture del gas e le campagne di greenwashing che le circondano per rispettare gli obiettivi di Parigi. Si tratta di scegliere tra il nostro futuro e i gasdotti. Come è possibile mettere i fossili prima delle persone?".
"Le persone stanno già perdendo il lavoro, si ammalano, e muoiono a causa della crisi climatica – commenta Laura Vallaro – La pandemia ci ha mostrato quanto sia fragile l'attuale sistema economico e politico, e pensare di poter sopravvivere come civiltà su un pianeta più caldo di 3 o 4 gradi - che è la direzione in cui stiamo andando - è semplicemente assurdo. Il tempo per evitare il collasso climatico si sta esaurendo. Ma rinunciare significa condannare noi stessi e le generazioni a un futuro nel caos, e noi non lo accettiamo. Dobbiamo affrontare la realtà e trattare la crisi climatica come una crisi".