A novembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 30% della domanda elettrica nazionale
In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+37,6%) e termica (+4,2%). In flessione a due cifre le fonti di produzione eolica (-51,4%) e idrica (-27%); di minore entità la diminuzione della fonte geotermica (-0,6%)
14 December, 2020
A novembre i consumi elettrici italiani hanno registrato una sostanziale stabilità rispetto al mese precedente, nonostante la persistente incertezza dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, ha infatti rilevato una richiesta di energia elettrica pari a 25,5 miliardi di kWh, valore che, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta sostanzialmente invariato a livello congiunturale rispetto a ottobre 2020 (-0,3%). Per il secondo mese consecutivo, l’indice IMCEI che monitora i consumi dei clienti industriali, ha mostrato una variazione congiunturale positiva pari a +2,2% rispetto a ottobre e anche a livello tendenziale il valore è in crescita dell’1,1% rispetto a novembre 2019, a conferma di come l’industria sia maggiormente resiliente alla crisi rispetto al comparto dei servizi che risulta molto più impattato. In considerazione delle chiusure in atto nel Paese, la flessione della domanda elettrica di novembre è comunque contenuta rispetto a novembre 2019 (-1,5%; destagionalizzato e corretto dagli effetti temperatura -1,7%).
Nel mese di
novembre 2020 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta
per l’83,6% con produzione nazionale e per la quota restante
(16,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In
dettaglio, la produzione nazionale netta (21,5 miliardi di kWh) è
risultata in diminuzione del 6,3% rispetto a novembre del 2019. In
crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+37,6%) e termica
(+4,2%). In flessione a due cifre le fonti di produzione eolica
(-51,4%) e idrica (-27%); di minore entità la diminuzione della
fonte geotermica (-0,6%). Complessivamente nel mese di novembre le
fonti rinnovabili hanno coperto il 30% della domanda elettrica
nazionale.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre 2020 è risultata negativa al Nord (-2,4%) e al Centro (-0,8%), e sostanzialmente uguale al Sud e Isole (-0,1%).
L’indice
IMCEI elaborato da Terna - che prende in esame e monitora in maniera
diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti
energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale
(grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’,
‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di
trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e
vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – ha fatto registrare una
variazione tendenziale positiva che non si registrava da ottobre
2018: +1,1% rispetto a novembre 2019. In particolar modo, il recupero
è stato guidato dai comparti dei materiali da costruzione (+4,6%),
della meccanica (+3,3%), dei mezzi di trasporto (+3,2%) e della
siderurgia (+1,1). Sul dato complessivo hanno influito negativamente
i valori dei settori della chimica (-3,5%), della raffinazione e
cokerie (-4,1%) e della cartaria (-6,4%). Analizzando separatamente i
cosiddetti Clienti Puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla
rete) e gli Autoproduttori, la variazione tendenziale mostra
un aumento rispettivamente dello 0,8% e del 3%.
Nei primi 11 mesi del 2020 la domanda elettrica risulta in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-5,8%, anche in termini rettificati). Da gennaio a novembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 38% della domanda elettrica (37% nel 2019).
Nel mese di novembre, la produzione da Fonti Energetiche Rinnovabili è in riduzione (-21,1%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In particolare, si registra un forte riduzione della produzione idroelettrica rinnovabile (-27,7%), della produzione eolica (-51,4%) e un aumento della produzione fotovoltaica (+37,6%) rispetto all’anno precedente.
A questo link è possibile consultare il Rapporto Mensile completo di Terna.