Un´eredità ecocompatibile
Olimpiadi: il Cio approva la carta di Torino. Otto raccomandazioni per organizzare manifestazioni rispettose del territorio e della popolazione
04 December, 2003
Il presidente Rogge soddisfatto: \"Avete fatto ottimi progressi, sarete un esempio\" FABIO MARZANO Quasi un decalogo: otto raccomandazioni per organizzare manifestazioni sportive senza lasciare brutti ricordi sul territorio. Può essere considerata la Carta di Torino, una dichiarazione d´intenti approvata ieri al termine della Conferenza mondiale su sport e ambiente organizzata dal Cio al Lingotto, dove sono sbarcati 240 delegati del movimento olimpico provenienti da tutto il pianeta. Le regole per i Giochi eco-compatibili passano per una politica dei trasporti che punta a ridurre l´inquinamento atmosferico, sistemi che ammorbiscano l´impatto degli impianti di gara, lo sviluppo di consapevolezza etica anche con il coinvolgimento degli atleti e la premiazione degli sponsor ecologicamente corretti. La direzione creata dal Toroc per affrontare questi problemi è diventata un´esperienza pilota nell´universo a cinque cerchi, che sarà riproposta per altri appuntamenti olimpici, a partire da quelli previsti in Cina. Tra le buone pratiche elencate nel breviario finale del convegno, il presidente del Cio Jacques Rogge, che ha chiuso i lavori del meeting insieme al numero uno del Coni Gianni Petrucci, ne ha ricordata una in particolare, che fa da teorema all´intera strategia: «Il nostro obiettivo principale è quello di ridurre i costi. - ha spiegato - Ad Atene, dunque, ci saranno meno accreditati. Gli atleti non saranno più di 10 mila e 500, in tutto comprese squadre, famiglie, giornalisti non supereremo le 195 mila persone. A Sydney erano 216 mila». «Per Torino 2006, ad esempio - ha spiegato il presidente della conferenza, e membro del Cio, Pal Schmitt - si è provato a limitare il più possibile lo sviluppo di nuove costruzioni con la ristrutturazione degli immobili che già esistevano. In altri casi, come Salt Lake City, sono state allestiti impianti temporanei che poi sono state smantellati dopo i Giochi». Mentre il presidente del Toroc Valentino Castellani ha sottolineato come «le Olimpiadi possono produrre notevoli benefici ma anche grandi danni. ? ha commentato l´ex sindaco ? Lo sforzo del Comitato su questo versante ha consentito di poter fare in provincia di Torino, e non in altre regioni o altri Paesi, l´impianto del bob e il sito per slittino e skeleton, che rimarranno poi un patrimonio delle valli alpine». L´organizzazione subalpina, inoltre, è stata ancora una volta promossa dai vertici del Cio: «Le olimpiadi invernali del 2006 saranno un´occasione importante. - ha dichiarato Rogge - I Giochi della neve non si sono mai svolti in una città come Torino, una grande metropoli situata a due passi dalle montagne. L´evento contribuirà a migliorare le sue infrastrutture lasciando una grande eredità al territorio. E inoltre farà pubblicità ad una città con una storia molto antica e una vasta cultura, consentendole di farsi conoscere in tutto il mondo». Fiducia anche per Atene, dove la torcia arriverà il prossimo anno. «Negli ultimi mesi - ha affermato il presidente del Cio - sono stati compiuti degli straordinari progressi. Sono molto soddisfatto e sono certo che saranno delle ottime Olimpiadi». Oltre all´ambiente, infine, tra le questioni che più preoccupano il mondo sportivo, in prima fila ci sono doping e sicurezza. «Cercheremo di fare tutto il possibile - ha concluso Rogge - per garantire la massima sicurezza. Lavoriamo anche per ridurre il doping, un grave problema che purtroppo non si riuscirà mai a sconfiggere per i continui progressi delle tecniche».