Protocollo di Kyoto: peggio dell\'Italia solo gli Usa
E' la prova del profilo antiambientale delle politiche del nostro governo
26 October, 2005
“Le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente confermano che l’Italia è in gravissimo ritardo non solo nei trend delle emissioni di CO2 ma anche nelle politiche per avvicinare gli obiettivi di Kyoto”.
Così Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, sulle parole del ministro Altero Matteoli in audizione alla Camera sullo stato di attuazione del Protocollo di Kyoto.
“La scelta di puntare quasi tutto sul mercato dei crediti – prosegue Della Seta - vuol dire, in sostanza, rassegnarsi al fatto che non saremo in grado di ridurre le emissioni a casa nostra e pagare le basse emissioni dei paesi poveri. Questo è sbagliato per almeno tre ragioni: non si scommette a casa nostra sul risparmio e sulle fonti rinnovabili, che sono una grande occasione anche in termini d’innovazione tecnologica; si alimentano scelte dannose per il clima ma anche in termini di inquinamento locale come il carbone; l’Italia per risparmiare punta sui crediti sottocosto emessi dalla Banca Mondiale, che costano un quarto del prezzo di mercato ma non danno alcuna garanzia di venire riconosciuti nel processo di Kyoto”.
“La verità – conclude il presidente di Legambiente - è che sulla strada di Kyoto e alla lotta ai mutamenti climatici siamo nelle retrovie: peggio di noi, tra i paesi industrializzati, stanno solo gli Stati Uniti. Questa è la prova del profilo sostanzialmente antiambientale delle politiche di questo governo”.