Velov: il successo delle bici di Lione
Si sposta verso le città dell’Europa Meridionale il sogno lanciato a metà degli anni 90 da Copenaghen delle bici praticamente gratuite (smart bikes) o delle “bici condivise” per muoversi in città. Con le 2mila bici del progetto Velov aperto da pochi mesi, Lione sta raggiungendo le mitiche City bike di Copenaghen, che sono 2.200. La rassegna stampa
02 November, 2005
<img src="http://www.ecodallecitta.it/img/piena.jpg" border="1" align="right">Ma mentre nella capitale danese le bici condivise vanno in letargo il 12 dicembre per tornare in strada al primo maggio, la città francese ha deciso di sfidare il “generale inverno”. Intanto salgono le utilizzazioni delle bici di Call a bike , delle Ferrovie tedesche, a Berlino (quasi 2mila) Monaco Francoforte e Colonia. E a Vienna (alcune centinaia di bici) dove gli utilizzatori di CitybikeWien nella prima metà del 2005 han già superato tutto il 2004.
I servizi sono un po’diversi nei casi che stiamo prendendo in esame. Ma c’è un concetto di base fondamentale e “rivoluzionario” uguale per tutti : non sono biciclette in affitto solo per viaggiatori e turisti, ma sono bici a disposizione dei residenti e dei pendolari per utilizzarle come mezzo di trasporto quotidiano gratis o a prezzo molto basso, per spostarsi da un mezzo pubblico all’altro, o anche nelle ore notturne, prendendole e riconsegnandole direttamente dagli stalli stradali, trattandole bene ma senza doversi preoccupare di parcheggi in cortile o in cantina, né di manutenzione.
<img src="http://www.ecodallecitta.it/img/coda.jpg" border="1" align="left">A Lione il servizio Velov (We love…tutti all’inglese i nomi di questi sistemi di bici condivisa) è organizzato e gestito da un grande imprenditore della pubblicità e dell’arredo urbano, Jean Charles Decaux, ha già ricevuto il premio (2005) del congresso delle città ciclabili.
Decaux ha concepito e offerto il servizio nell’ambito della gara di appalto per ottenere il rinnovo della concessione che collega arredo urbano e spazi pubblicitari pubblici nella Grande Lione.
Gli costa una cifra ancora non ben definita ma non inferiore – per 2 mila bici in 175 stazioni – ai 2 milioni di euro l’anno, e nello specifico ci perde, perché sulle bici e nelle stazionicine non c’è pubblicità. Però in questo modo ha sbaragliato la concorrenza per ri-ottenere il ruolo di concessionario della pubblicità pubblica a Lione, e soprattutto si è fatto una immagine ancora più forte di quella che aveva. D’altra parte il governo della Grand Lyon ha fatto tutta l’interfaccia urbanistica (collocazione delle stazioncine),buona parte della promozione e la gestione politica dell'iniziativa. (Nd R Eco dalle Città ringrazia l'assessora all'ambiente Beatrice Vessiller per la collaborazione.)
<img src="http://www.ecodallecitta.it/img/vuota.jpg" border="1" align="right">Velov funziona con due tipi di abbonamento. Annuale e settimanale. In ambedue i casi occorre la garanzia di una carta bancaria. Il settimanale è studiato per dare libero e facile accesso a tutti, basta che inseriscano la carta bancaria nella fessura della macchina che poi libera la bici dallo stallo. Peccato che per ora funziona solo con le carte francesi…La prima mezzora è gratuita, per favorire il massimo ricambio. Basta riposteggiarla entro mezzora in uno stallo del sistema e si riparte gratis.
Gli inconvenienti che abbiamo osservato sul campo sono che qualche volta la macchina non riconosce subito il ritorno in disponibilità della bici, o che talvolta la bici che viene resa disponibile (digitando i numerini sulla macchina) è sgonfia. Ma un cortese ed efficiente numero verde fronteggia i problemi.
E’ gratuita la prima ora di utilizzazione della bici anche a Vienna. Nelle città tedesche si spende 7 centesimi al minuto, ma in compenso le bici si possono lasciare quasi ovunque vicino ai grandi incroci. A Copenaghen il sistema è del tutto gratuito, cioè si mette una moneta che poi si recupera come coi carrelli del supermercato, ma vale solo per il più sorvegliato e civile centro storico. Il gestore lo paga con pubblicità e sponsor, 3 milioni di corone danesi l’anno.