Sui nuovi palazzi pannelli solari
L´annuncio al convegno sulla "sfida di Kyoto" organizzato da Legambiente ai Musei Capitolini. Dovranno coprire un terzo del fabbisogno di energia
07 November, 2005
<b>CECILIA GENTILE </b>
Roma, città dell´energia solare. Tutte le nuove costruzioni private e gli edifici non tutelati in ristrutturazione dovranno avere almeno un terzo del fabbisogno energetico assicurato dai pannelli solari. Non è un invito, ma un obbligo, contenuto in uno stralcio del nuovo regolamento edilizio che il sindaco Walter Veltroni porterà in giunta nei prossimi giorni.
Per dare l´annuncio, Veltroni ha scelto lo scenario del convegno "Le città del Mediterraneo alla sfida di Kyoto", organizzato ieri mattina da Legambiente ai Musei Capitolini. E subito è stato seguito dai presidenti della Regione Piero Marrazzo e della Provincia Enrico Gasbarra, che hanno voluto anche loro garantire l´impegno per l´uso delle energie rinnovabili. Gasbarra promette un piano energetico per metà del 2006. Marrazzo: «Intendo prevedere in Finanziaria un investimento di 100 milioni di euro da destinare in cinque anni agli interventi sulle energie rinnovabili, sull´esempio della regione spagnola Galizia, che in cinque anni ha investito 87 milioni e ne ha già spesi 50 con grossi risultati: attualmente il 47% del fabbisogno energetico è assicurato da impianti eolici, fotovoltaici e solari». A occuparsi del piano sarà un pool di tre assessorati: Sviluppo e innovazione con Ranucci, Ambiente con Bonelli, Agricoltura con Valentini.
La Spagna fa scuola. Il modello di Veltroni è stata Barcellona. Si è fatto inviare da Legambiente l´ordinanza emessa dalla città catalana nel luglio 1999, che in cinque anni ha quintuplicato le superfici dei collettori solari: da 5.000 a 25.000 metri quadrati. Ed ecco l´ordinanza romana, che anticipa il nuovo regolamento edilizio. «Dobbiamo affrancarci dalla cultura del petrolio, che non solo è destinato ad esaurirsi presto, ma ha prodotto i livelli di inquinamento con cui dobbiamo misurarci ogni giorno», spiega Veltroni. E aggiunge: «Questo provvedimento è il passo successivo alla prima delibera votata dalla mia giunta, nel giugno 2001, che stabiliva lo stesso obbligo per gli edifici pubblici».
Era proprio questo che si riprometteva Legambiente con il convegno di ieri: «Lanciare una grande offensiva per lo sviluppo dell´energia solare e delle altre fonti rinnovabili», come dice il presidente nazionale Roberto Della Seta. Secondo le stime di Legambiente, considerato che ogni anno nella capitale vengono costruiti e ristrutturati duemila appartamenti, si potrebbero realizzare 40 mila metri quadri di solare termico, con un risparmio nelle bollette del 20% l´anno, che equivale a 300 euro l´anno a famiglia. Operazione che porterebbe anche un indotto occupazionale di 10 mila posti di lavoro nel breve termine e 30 mila nel medio termine.
Alla delibera del Campidoglio seguirà tra un paio di mesi una legge regionale che renderà obbligatori nei regolamenti edilizi il risparmio, l´efficienza energetica e l´utilizzo del fotovoltaico. Spiega l´assessore all´Ambiente Angelo Bonelli, che porterà il provvedimento in giunta: «La concessione edilizia verrà rilasciata solo se saranno rispettati i criteri di efficienza e di risparmio energetico». Nella nuova legge saranno poi contenute le indicazioni sui quartieri ecologici, vale a dire quei quartieri che faranno uso di bio-architettura e bio-edilizia e che utilizzeranno un sistema complessivo di energia rinnovabile a partire dall´illuminazione pubblica».
Ancora: l´assessorato all´Ambiente ha individuato risorse economiche pari a 16 milioni di euro per riaprire il bando regionale sul fotovoltaico, solare termico e interventi per risparmio energetico negli edifici pubblici. I progetti saranno concertati e decisi con le province del Lazio. Infine, la prossima apertura di uno "Sportello Kyoto" e sperimentazione di energie rinnovabili sui mezzi del Cotral.
Dal convegno è uscito un compatto no alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia. «Non diciamo no perché siamo cattivi - spiega il presidente della Provincia Gasbarra - ma perché i dati di inquinamento della zona devono far pensare all´Enel di rimodulare il progetto».