Ecosistema Urbano 2006: vince Mantova
Sud al palo, scivolone delle grandi città, è emergenza mobilità. Pubblichiamo il rapporto integrale
18 November, 2005
<b>Mantova </b>ha vinto. La città di Virgilio ha conquistato la vetta di <b>Ecosistema Urbano 2006</b>, l’annuale di Legambiente e Sole 24 Ore sulla qualità ambientale dei 103 comuni capoluoghi di provincia, precedendo d’un soffio Bolzano e Lecco. In coda alla classifica c’è <b>Vibo Valentia</b> che sostituisce all’ultimo posto un’altra città calabra (nell’edizione 2005 c’era Reggio Calabria) e un gruppo di centri urbani tutti meridionali: <b>Catania, Nuoro, Enna, Trapani, Messina, Reggio Calabria, Isernia, Agrigento e Oristano</b>. Che il Sud sia messo male in Ecosistema Urbano non lo dice comunque solo la parte bassa della classifica, ma anche quella alta: la prima città meridionale, <b>Matera</b>, compare solo dopo 24 gradini.
L’indagine ci parla quest’anno di un peggioramento della crisi ambientale al sud, ma anche di uno <b>scivolone delle grandi città</b> dovuto principalmente alle pessime prestazioni nel settore della <b>mobilità</b>. Il primo grande centro urbano è <b>Roma</b> (68ª) subito dopo c’è <b>Genova</b> (70ª), e poi – desolatamente in basso – Torino, Napoli, Milano, Palermo.
Se le precedenti edizioni del rapporto avevano evidenziato come un capoluogo davvero sostenibile fosse ancora lontano, ma tutto sommato mettevano in luce un miglioramento lento ma generalizzato del quadro complessivo, oggi la situazione è radicalmente diversa. I comuni medio-piccoli nell’insieme continuano a migliorare (sempre con la stessa esasperante lentezza comunque), quelli del sud fanno spesso passi indietro, quelli con più di mezzo milione di abitanti restano al palo o, addirittura, peggiorano. “Trend positivi ce ne sono, non c’è dubbio. – dichiara <b>Roberto Della Seta</b>, presidente di Legambiente - Dieci anni fa, nel 1996, recuperavano con la raccolta differenziata meno del 5% dei rifiuti, ora saliti al 20%; avevano “zone a traffico limitato” per cinque centimetri quadrati ad abitante, oggi la “dotazione” pro-capite di Ztl è di circa 3 metri quadrati. Attualmente però preoccupa l’empasse organizzativa dei grandi centri urbani, soprattutto sul versante del traffico: un’emergenza che accomuna tutte le grandi città. Malgrado il grande bricolage di misure-tampone - targhe alterne, blocchi estemporanei della circolazione, stop limitati alle auto non catalizzate e ai vecchi diesel -, nella metà dei capoluoghi italiani si sono registrati durante il 2004 più superamenti dei limiti di concentrazione delle polveri sottili del consentito. Questo vuol dire che milioni di italiani vivono in una condizione permanente di rischio sanitario (oltre a dover fare i conti quotidianamente con ingorghi, caos, stress e tempo perso) e che finora si è fatto troppo poco”.