Rubinetti puliti
In anteprima, i risultati dell'indagine sugli acquedotti italiani. La palma del miglior bicchiere spetta a Roma, seguita da Genova e da Firenze. Ultima tra le metropoli è Milano, al sicuro dalla soglia di potabilità, ma è in posizione non brillante secondo i parametri di legge - da Panorama del 21.11.2005
21 November, 2005
Anche quest'anno un po' di buone notizie arrivano dai rubinetti di casa. Secondo lo studio Ecosistema urbano 2006 prodotto da Legambiente e Il Sole 24 Ore, la qualità delle acque della rete idrica nelle città italiane è buona. Ben entro i limiti di presenze di nitrati (NO3) che ne determinano per legge la potabilità.
Tra i dati campione, che Panorama.it pubblica in anteprima, e che riguardano quelli delle dieci più importanti città italiane, la palma del miglior bicchiere dal rubinetto spetta a Roma, seguita da Genova e da Firenze.
Per di più con ottimi risultati.
Ultima tra le metropoli è Milano, che sì è ben al sicuro dalla soglia di potabilità, ma è anche altrettanto vero che nelle quattro classi di qualità fissate dalla legge è nella seconda (buone caratteristiche idrochimiche), ma poco distante dalla terza (caratteristiche idrochimiche scadenti).
Un monito per il futuro anche se la situazione è in miglioramento.
<B>Nitrati</B>
L'utilizzo dei nitrati quale indice di qualità dell'acqua potabile, come spiega Alberto Fiorillo, portavoce di Legambiente, è giustificato da tre motivi: "Primo perché sono selezionati dalla Unione Europea quali indicatori ambientali e sintetici e perché danno un'indicazione complessiva dell'ambiente circostante. Secondo, perché sono indicatori della presenza di altre sostanze nocive. Terzo, perché sono economici da analizzare".
<b>Valori massimi di potabilità</B>
Per quanto riguarda i parametri, l'Italia, seguendo le linee guida dall'Organizzazione mondiale della sanità e le direttive comunitarie, ha posto i valori massimi di potabilità a 50 mg/l (milligrammi per litro) e quelli di eccellenza a 5 mg/l. E a 50 delle città in esame non se ne avvicina neanche una.
Per far maggior chiarezza e per allontanare inutili allarmismi, è bene precisare che i valori guida dell'Oms indicano le concentrazioni di sostanze tali da non rappresentare neppure un rischio tollerabile per la salute umana nel caso di consumo per l'intera vita, e che il limite oltre il quale è sconsigliato l'uso è a 100 mg/l.
<b>Fattore età</B>
Altro discorso va fatto poi in relazione all'età della popolazione. Se infatti la soglia dei 50 mg/l determina la potabilità, ma per un adulto, per i neonati, l'ideale è che l'acqua non superi l'eccellenza dei 5mg/l. Anzi, ai bambini è comunque sconsigliata l'acqua che abbia una concentrazione di nitrati superiore ai 25 mg/l. Questo perché l'eccessiva presenza di nitrati, nonostante siano innocui, può far sì che in determinate situazioni si trasformino, anche all'interno del corpo umano, in nitriti, che invece sono tossici in quanto possono arrivare a generare, negli adulti, le cancerogene nitrosammine.
Nei più piccoli invece, i nitrati trasformati in nitriti, e a quantità decisamente più basse, potrebbero portare alla metaemoglobinemia infantile, malattia che determina l'incapacità dell'emoglobina di trasportare l'ossigeno.