Reggio Emilia in pista
Cento biciclette con bike sharing, destinate negli ambiziosi progetti del Comune a diventare mille
05 December, 2005
<b>Lorenzo Fracastoro</b>
La città già incline alle due ruote, dove il 10 % degli spostamenti giornalieri avviene in bicicletta (ma a Bolzano sono il 23%), dove esistono 90 km di piste ciclabili e un noleggio di biciclette già da 16 anni, rilancia la mobilità ciclabile.
“Bike Sharing” è uno dei tanti progetti resi possibili dai ben 500 mila euro stanziati dalla Provincia di Reggio Emilia per ecoincentivi a favore della mobilità sostenibile.
All’inizio di quest’anno la Giunta, su proposta dell'assessore provinciale alla Mobilità sostenibile Luciano Gobbi, ha infatti approvato il 'progetto ecoincentivi' che rientra nella più ampia intesa sulla qualità dell'aria.
Con i 20 mila euro forniti dalla Provincia, il comune di Reggio Emilia, in collaborazione con ATC (Agenzia Consorziale Trasporti) ha già installato quattro rastrelliere e la tecnologia necessaria all’utilizzo per ospitare, per ora, un centinaio di cicli. La promessa è di arrivare a 1180.
La bicicletta condivisa ha prezzi popolari: 10 € di abbonamento annuo, che diventano 5 € per gli abbonati ai trasporti urbani, e gratis per quelli ai trasporti extraurbani.
Come già nei servizi analoghi delle altre città, la bicicletta si sblocca inserendo una tessera a microchip nell’apposito lettore della rastrelliera, poi si digita il codice corrispondente alla postazione della bicicletta e si parte.
A Reggio si pedala in tutta libertà, gratis, con la sola limitazione di riportare la bici entro 24 ore, in una qualsiasi delle quattro – presto cinque – rastrelliere.
Che rimangono comunque pochine, comparate alle 35 postazioni di “C’entro in Bici” di Ravenna (dove però paradossalmente la bici va riportata al deposito di partenza). O alle 175 del “Vélo’v” di Lione, ma questa è un’altra storia.