Il network di “c’entro in bici”
Pedalare gratis a Ravenna, Trento, Modena, Cesena, Faenza, Bologna - e tante altre - con lo stesso sistema
05 December, 2005
<b>Lorenzo Fracastoro</b>
Ravennate è l’inventore e Ravenna è la prima città ad averlo sperimentato.
Ma “C’entro in bici”, il sistema innovativo per lanciare le biciclette pubbliche brevettato nel 2001 dall’imprenditore Fulvio Tura, è ormai diffuso nelle principali città dell’Emilia Romagna e in molte altre città del Nord Italia e non solo.
Previa cauzione di 5 € è possibile ottenere una <b>chiave </b>che permette di prelevare una bici pubblica da una delle rastrelliere disseminate tra centro città e zone periferiche (a discrezione delle singole Amministrazioni), solitamente in prossimità di punti strategici come stazioni ferroviarie, principali parcheggi scambiatori cittadini, piste ciclabili, per consentire al cittadino residente come al turista di poter accedere al servizio il più comodamente possibile.
“C’entro in Bici” è un contributo alla diminuzione del traffico nei centri storici. Chi prende la bici infatti di lascia la auto a casa o ai margini dei centri storici, per poter circolare con più agilità negli stretti vicoli, d’impianto medievale e spesso pedonalizzati, ed evitare i problemi legati al parcheggio o alle ZTL. E pedala in assoluta <b>gratuità</b>: l’unico obbligo è di restituire la bici in giornata. Dopo averla liberamente utilizzata per i propri spostamenti, l’utente non dovrà far altro che riporre la bici nella rastrelliera dalla quale è stata prelevata e “liberare” così la chiave che rimarrà di sua proprietà per ogni successivo utilizzo di qualsiasi bici, anche in altre città che adottano “C’entro in bici”.
Per quanto riguarda gli orari, essi sono a discrezione delle singole amministrazioni.
Tutte le bici sono di produzione interamente italiana, di colori vivaci (diversi in ogni città, dal blu al rosso rubino, all’arancio), sono equipaggiate con ruote piene anti-foratura, cavalletto, doppio cestino, bulloni anti-effrazione e sono omologate e certificate ISO.
Ciò che ha “c’entro in bici” che non hanno gli altri sistemi di condivisione bici è la possibilità di accedere con la propria chiave a tutte le biciclette presenti nelle stazioni di <a hreF=”http://www.comune.montebelluna.tv.it/images/urp/lecittadiCentroinBici.pdf “>tutte le città</a>.
Nonostante alcune città abbiano molti punti di scambio, resta comunque obbligatorio riportare la bici al punto di partenza: questo a nostro parere limita la libertà degli utilizzatori, e rende disponibili meno biciclette: l’utente riporterà il veicolo solo quando sarà di nuovo sulla via del ritorno.