LETTI PER VOI - L´Arpa lancia l´allarme siccità "Piogge dimezzate in un anno"
23 January, 2006
<b>Ortolano: "La qualità dell´aria non dipende solo dalla meteorologia"
Se il tempo non cambia si teme che possano esaurirsi le falde idriche </b>
Torino ha sete. Nell´ultimo anno le precipitazioni sono state la metà della norma. Il periodo di siccità dura, con interruzioni poco significative, dall´inverno 2004/2005. La situazione comincia a preoccupare perché con questa tendenza si esauriscono progressivamente le scorte nelle falde idriche e dalla primavera potrebbero sorgere gravi problemi in agricoltura.
Sandro Barbero è l´uomo della pioggia dell´Arpa Piemonte. Parla consultando tabelle e grafici che danno responsi sconfortanti: «Tra il gennaio 2005 e oggi - dice Barbero - sono caduti a Torino 430 millimetri di pioggia. La norma è di 870 millimetri annui». Un bicchiere pieno solo a metà. «Quel che preoccupa non è tanto il dato aritmetico - sottolinea Barbero - quanto il fatto che questa situazione si stia protraendo da oltre dodici mesi». Già a giugno infatti era scattato il primo allarme quando la scarsità delle precipitazioni aveva fatto temere un´altra estate secca come quella del 2003. Lo scorso anno l´area più colpita era stata quella del Piemonte meridionale ma negli ultimi mesi anche l´area settentrionale ha cominciato a soffrire. Il livello del lago Maggiore è ormai un metro e mezzo al di sotto della norma e in alcuni comuni della Valsesia ha cominciato a mancare l´acqua potabile che viene portata con le autobotti dai vigili del fuoco.
Le conseguenze si vedranno nei prossimi mesi quando gli agricoltori avranno bisogno dell´acqua per irrigare i campi. Ma i primi effetti si vedono già sull´aria, soprattutto a Torino. «I livelli di inquinamento - avverte l´assessore Dario Ortolano - dipendono da diversi fattori, non solo dalle precipitazioni atmosferiche». In effetti nei prossimi giorni la situazione potrebbe migliorare se, come prevede Barbero, «arriveranno venti forti che potrebbero spazzare via polveri e sostanze dannose». A Torino comunque il cielo è sereno da metà dicembre e un mese senza precipitazioni incide notevolmente sulla qualità dell´aria che respiriamo. Meno problematica la situazione nelle valli olimpiche: «Per la condizione delle piste - spiega Barbero - è più importante la temperatura esterna. Il sistema di innevamento artificiale sta funzionando grazie al clima rigido che impedisce alla neve artificiale di sciogliersi. E i bacini idrici realizzati proprio per sopperire alla carenza di precipitazioni stanno funzionando senza problemi».