Il governo abbassa i riscaldamenti
Appello agli italiani: risparmiate energia. Opposizione all´attacco - da La repubblica del 24.01.2006
24 January, 2006
<b>La Russia continua a tagliare le forniture di gas mentre il gelo arriva anche in Italia
Oggi il consiglio dei ministri varerà le misure per affronta-re l´allarme. Rebus ambiente
Casini: "Situazione insostenibile". Bersani: "Esecutivo confuso"
BARBARA ARDÙ</b>
ROMA - Entra nelle case degli italiani e mette mano ai termosifoni il ministro Claudio Scajola. Abbassa la temperatura, sperando così di scongiurare l´incubo di un black-out energetico, tutt´altro che lontano visto che la Russia sta tagliando le forniture di gas, mentre dalla Siberia è in arrivo un´ondata di gelo. Con un decreto che dovrebbe essere varato oggi dal Consiglio dei ministri verrà infatti ridotta la temperatura massima consentita per il riscaldamento. Dai venti gradi (più due di tolleranza) si dovrebbe scendere a 18 0 19. E per essere certo che i termosifoni siano tiepidi ma non bollenti, il ministro delle Attività produttive invita i prefetti a far rispettare la legge, i cittadini a contribuire al risparmio energetico, le associazioni dei consumatori a ricordare all´utenza il decalogo del risparmio energetico. Quindi prende carta e penna e scrive ai direttori generali di Rai, Mediaset e La7. Li esorta a sensibilizzare i telespettatori. Butta giù un decalogo del risparmio energetico e batte su due parola "collaborazione" e "sacrifici". Questo chiede il ministro agli italiani. Ma sa che potrebbe non bastare. L´altra via per risparmiare gas sarà quella di permettere di bruciare oli combustibili nelle centrali elettriche al posto del gas. Una misura temporanea sulla quale però il ministro dell´Ambiante Altero Matteoli ha chiesto garanzie, a cominciare dall´uso di oli con basso tenore di zolfo, tempi limitatissimi di intervento (fino al 26 marzo) e utilizzo del provvedimento solo in casi di emergenza. Garanzie senza le quali Matteoli non firmerà. La misura non piace però né ai Verdi né agli ambientalisti. E neanche le Regioni sono d´accordo. «Consentire un ritorno all´olio combustibile sarebbe un colpo basso al nostro comune impegno contro l´inquinamento», ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. E già Roberto Formigoni, presidente della Lombardia, aveva bocciato l´idea. Le misure del governo non convincono neanche l´opposizione. «L´esecutivo - ha detto Pierluigi Bersani, responsabile programma della segreteria nazionale Ds - si sta accorgendo con imperdonabile ritardo dell´emergenza energetica». Bersani risponde anche a Paolo Scaroni che ieri in un´intervista a Repubblica ha auspicato un ripensamento del processo delle liberalizzazioni. «Il nostro vero problema - ha detto Bersani - è sempre stato quello di massimizzare e rendere flessibile la nostra capacità di importazione di gas, di fare i gassificatori, di aumentare la capacità di stoccaggio; ciò non significa interrompere la liberalizzazione, ma assecondarla con incisività». E si riapre la polemica sul nucleare. Scajola, parlando alla radio, ha detto che il governo ha già investito, nei mesi e negli anni scorsi, per riprendere un percorso sul nucleare. Affermazioni gravissime secondo Alfonso Pecoraro Scanio, che chiede al ministro di riferire in Parlamento. Inutile ragionare sul nucleare anche per Massimo D´Alema e per il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, che ha definito «insostenibile» la situazione energetica. Rosicchiare le scorte infatti non basta più a far fronte alle minori forniture di gas della Russia. Solo ieri il taglio è stato del 4,1%, secondo le stime dell´Eni; domani salirà al 5,4%. Quattro milioni di metri cubi di gas in meno rispetto a quelli richiesti. Dato contestato dall´ambasciatore russo in Italia, che smorza gli allarmismi e sostiene che la riduzione delle forniture rientra nei parametri di oscillazione previsti dai contratti. Ma l´Eni non ci sta. «I nostri conti sono precisi», ha puntualizzato Paolo Scaroni.