Il treno olimpico è un miraggio
Ciriè, Borgaro e Venaria «saltati» dai convogli - da La Stampa del 24.01.2006
24 January, 2006
<b>Gianni Giacomino</B>
I sindaci di Ciriè, Borgaro e Venaria si schierano contro i treni olimpici. Perché secondo Vincenzo Barrea, primo cittadino di Borgaro, l’avvocato Luigi Chiappero e Nicola Pollari, i suoi colleghi di Ciriè e Venaria, i nuovi TTR in partenza dall’aeroporto di Caselle con direzione Torino-Lingotto, avrebbero dovuto effettuare delle fermate intermedie per consentire a chi abita in periferia di salire sulle carrozze insieme agli altri 55 mila passeggeri «olimpici».
«Impossibile - ribatte secco Giancarlo Guitati, il presidente del Gtt, che gestisce il traffico ferroviario sulla linea Torino-Ceres -. Le 37 corse giornaliere che partiranno dallo scalo di Caselle sono funzionali alle Olimpiadi, dal 9 al 27 febbraio trasporteranno dei passeggeri che devono raggiungere nel minor tempo possibile Torino e i siti dove si svolgono le gare». E questo le amministrazioni dei Comuni della cintura l’hanno preso un po’ come un altro schiaffo. Perché per le Olimpiadi si è riusciti in tempo record a collegare i binari della Torino-Ceres con il centro della città dopo che, come evidenzia Chiappero, «da anni stiamo cercando una soluzione per far sbarcare a Torino-centro i pendolari della zona Ovest». Continua: «Adesso, per le Olimpiadi, è stata trovata, poi per altri dieci anni con il cantiere di Dora sarà di nuovo il black-out, con pesanti disagi per chi è costretto a viaggiare».
Infatti. Perché con la costruzione del sottopasso della stazione Dora si prevede che i vagoni della Torino-Ceres si infileranno nel cuore di Torino solo nel 2009 o, al più tardi, nel 2010. «Non possiamo attendere tutto questo tempo, è assurdo», sbottano Barrea e Chiappero preoccupati perché dopo i Giochi si chiuderà il by-pass con il passante ferroviario verso le stazioni del Lingotto e di Porta Susa, progettato esclusivamente per l’evento. Faremo di tutto per mantenere questo servizio, assolutamente indispensabile, anche dopo la conclusione dei giochi invernali», dicono i sindaci. «Ad aizzare i pendolari e bloccare le corse olimpiche ci impieghiamo un attimo - avverte Barrea -. Non vorremmo essere costretti a queste azioni eclatanti per reclamare quello che è un diritto degli utenti che sono serviti dalla ferrovia».
Per Pollari il Gtt e il Comune di Torino hanno sempre avuto una «gestione privatistica» della linea. «E questo - dice - è l’esempio più lampante dove emerge tutta l’incapacità di organizzare un sistema di trasporti dell'area metropolitana». «Le fermate lungo le stazioni avrebbero fatto perdere le caratteristiche della rapidità al servizio - afferma Ernesto Tapparo, il direttore d'esercizio del Gtt -. Chi atterrerà a Caselle dovrà poter contare su una corsa veloce verso Dora, Porta Susa e Lingotto e da lì raggiungere le valli olimpiche. Capisco le richieste degli amministratori di Ciriè, Borgaro e Venaria, ma anche loro devono comprendere l’eccezionalità del momento». «Dopo le Olimpiadi non sarà più possibile entrare sul passante a causa dei lavori - chiarisce Giancarlo Guiati -. Per la Torino-Ceres si stanno studiando altre soluzioni di collegamento con la città». Quali? «Occorre capire quale sarà il tracciato più agevole che passerà comunque dalla stazione di Rebaudengo - conclude il presidente di Gtt -. Se costruire un nuovo sottopasso in corso Grosseto o progettare un tracciato esterno che scorra nelle basse di Stura, oppure in via Paolo Veronese».