Il decreto del governo: un grado e un'ora in meno
Il testo integrale del decreto ministeriale, in vigore dal primo febbraio. Scajola affida i controlli alla Guardia di finanza. Ma Camera e Senato sono ancora troppo al caldo
24 January, 2006
Termosifoni giù di un grado e accesi per un'ora in meno
Scajola: "Risparmieremo 5-10 mln di metri cubi al giorno"
Approvato decreto legge sul gas
"Sacrifici" sul riscaldamento
Un grado in meno nella temperatura del riscaldamento delle abitazioni e degli uffici, e un'ora in meno nella durata del riscaldamento stesso, con l'esclusione di ospedali, case di cura, centri di assistenza per anziani, scuole, asili e asili nido. E' questa la strategia messa a punto dal governo per fronteggiare l'emergenza energetica con un decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
"Abbiamo bisogno di chiedere agli italiani un sacrificio", ha detto il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, nel dare l'annuncio. E ha sottolineato che il decreto "porterà beneficio alla situazione di difficoltà nel gas che abbiamo in Italia" e grazie a questo intervento sarà possibile un risparmio dei consumi pari a 5-10 milioni di metri cubi di gas al giorno.
Scajola ha poi aggiunto che il decreto consentirà di ridurre il consumo di gas anche grazie alla riapertura di centrali, chiuse un paio di anni fa, che lavorano con combustibili senza zolfo o a basso tenore di zolfo. Gli impianti saranno individuati dal ministero volta per volta, fino a un massimo di 4 mila MegaWatt.
"Le riserve di gas hanno ancora la possibilità di durare fino a metà febbraio. Dopo saremo costretti a intaccare, se la situazione resterà questa, i 5 miliardi" di metri cubi "di riserve strategiche" ha detto Scajola. Attualmente "il consumo giornaliero di gas è di 400-440 milioni di metri cubi. E' un record" dovuto "alle condizioni climatiche di particolare freddo che perdurano da lungo tempo e che, per l'aeronautica militare, rappresentano un record come durata e costanza che da 20 anni non si era raggiunto" ha proseguito il ministro, che ha aggiunto che il consumo eccessivo di gas è dovuto anche all'aumento delle esportazioni di energia elettrica.