Napoli come Roma: dal 2 febbraio tutti i giovedi pomeriggio targhe alterne
25 January, 2006
Targhe alterne, sfida Oddati-Monti
Provvedimento in vigore tutti i giovedì dal 2 febbraio
Allarme smog più contenuto rispetto ad altre città italiane
Intesa solo in serata dopo un tira e molla tra i due assessori
Stop anche per due domeniche al mese dalle 9,30 alle 15
BIANCA DE FAZIO
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Il tira e molla tra gli assessorati è durato sino a ieri sera. Poi la decisione: targhe alterne. D´accordo Nicola Oddati (traffico) e Casimiro Monti (ambiente), Napoli si allinea ai provvedimenti antismog già varati nelle città del Centro-Nord. Targhe alterne, il giovedì pomeriggio, dalle ore 14 alle 20 (il 2 febbraio non circoleranno le targhe con l´ultima cifra dispari). Una scelta che stamattina si concretizzerà in un´ordinanza, dopo una riunione tecnica nella quale, ieri pomeriggio, si sono confrontate posizioni più interventiste, quelle di Oddati, e posizioni più caute, con Monti interessato soprattutto a provvedimenti strutturali piuttosto che a scelte tampone di contestata efficacia. Per mediare tra le due posizioni, ecco l´ordinanza - che verrà firmata in queste ore - ed un pacchetto di provvedimenti - che confluirà in una delibera quadro, da sottoporre all´approvazione della giunta comunale la prossima settimana - pronti a scattare in caso di emergenza (compreso un blocco assoluto del traffico alle auto non catalitiche).
Una emergenza ancora lontana, stando alle valutazioni di Casimiro Monti. Se in altre città d´Italia l´allarme è già reale, e con esso i blocchi e le limitazioni alla circolazione, è perché i dati sull´inquinamento sono ben più preoccupanti che qui da noi. Non che a Napoli si respiri pulito. Però in tre anni le centraline hanno fatto registrare un netto miglioramento della qualità dell´aria, almeno quanto a polveri sottili. Se la legge prevede che non si possa, in un anno, superare di 35 volte il valore giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, in città nel 2003 c´erano stati 185 superamenti, 97 nel 2004, e nel 2005, infine, 66. Superamenti più che dimezzati. Dati che danno relativa serenità a Monti, ma che non bastano a far abbassare la guardia. Anche perché il traffico è tutt´altro che diminuito. Ed il miglioramento registrato dalle centraline è in buona parte da addebitarsi al fatto che la centrale elettrica di Vigliena (considerata la seconda fonte inquinante cittadina, per quantità di polveri sottili prodotte) è stata convertita dall´olio combustibile al gas metano (che non genera questi inquinanti).
Come che sia, agli automobilisti napoletani sono chiesti nuovi sacrifici: per due domeniche al mese (ad iniziare dalla prossima, una domenica sì ed una no) stop a tutte le vetture private, dalle 9.30 alle 15, ed ogni giovedì pomeriggio targhe alterne. Uno stop che si aggiunge al blocco per le auto non catalitiche, dalle 8.30 alle 18.30, valido non più solo il lunedì, il mercoledì ed il venerdì, ma anche il giovedì pomeriggio nella stessa fascia oraria individuata per le targhe alterne.
«Un provvedimento necessario, ma non sufficiente. Valido purchè non rimanga una misura isolata» afferma Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. Buonomo chiede che l´amministrazione si attivi affinchè venga data una certezza ai napoletani che rispetteranno il divieto: che il loro gesto sia utile. Allora diventano prioritari controlli efficienti per le strade cittadine. Troppe volte i divieti vengono infranti con facilità. Dalle corsie preferenziali ai parcheggi in doppia fila, alla sistematica violazione del blocco della circolazione per tre giorni alla settimana per le auto non catalitiche. E al tempo stesso - conclude - maggiori investimenti sui trasporti pubblici». Polemico lo Snavu, il maggiore sindacato dei caschi bianchi. Il segretario cittadino, Agostino Anselmi, parla di «pannicelli caldi» ed aggiunge: «Si sa che i giorni di maggior traffico sono il lunedì ed il venerdì. Un provvedimento che volesse essere efficace avrebbe scelto di limitare la circolazione in uno di questi giorni, non il giovedì pomeriggio, quando, anche per effetto della chiusura di molti commercianti, le strade cittadine sono meno intasate».
Nel pacchetto di provvedimenti che arriverà in giunta non si esclude, se questi primi sacrifici non daranno i risultati sperati, di estendere le limitazioni anche ai ciclomotori.