EEDAL '03
Sessione Plenaria - Le Conclusioni
14 October, 2003
Durante la conferenza è stato dimostrato come in Europa si stia sviluppando una via che cerca di portare alla ricerca di una politica per l'efficienza energetica. I principali problemi che sono stati riscontrati sono: la necessità di avere una standardizzazione delle apparecchiature, di una politica internazionale di cooperazione con l'obiettivo dell'efficienza e la difficile sfida di far cambiare abitudini ai consumatori. La gente infatti deve aver la possibilità di scegliere non solo in base al prezzo del prodotto, ma anche in base alla qualità e soprattutto in base all'efficienza energetica che un prodotto promette. Bisogna infatti fare in modo che i politici, le industrie e i consumatori si rendano conto che i cambiamenti climatici degli ultimi anni sono importanti e che entro il 2012 la temperatura non deve aumentare più di due gradi. E per fare questo c'è bisogno che l'efficienza aumenti ma che soprattutto vengano ridotti i consumi. Ognuno deve fare la sua parte, i politici devono cercare di istituire delle direttive che migliorino e sviluppino il concetto di eco-design, aggiornino gli standard per le classi A-G, e magari attuare degli incentivi o dei ribassi per aiutare le industrie a creare un mercato competitivo basato sull'efficienza energetica. Le industrie da parte loro devono autoregolamentarsi cercando di spendere sempre più nella ricerca di nuove tecnologie e nella diffusione di informazioni relative ai nuovi metodi di risparmio energetico. L'Europa infatti ha bisogno di riconoscere che le industrie da sole non possono fare nulla, in quanto c'è comunque un conflitto di interessi, perché il loro obiettivo principale è sempre il guadagno, e non faranno decidere a nessun altro la politica della loro azienda. Si potrebbe istituire quindi una commissione indipendente di controllo e di analisi, che si occupi anche di sponsorizzare le scelte tra i consumatori. Alcuni progetti, come l'Energy Star, vanno in questa direzione. Sono previsti progetti diversi per gli edifici, per le case residenziali, per le industrie, per le energie pulite e per i prodotti. Cerca di fare indagini sui prodotti per verificarne la qualità e l'efficienza o per migliorare l'efficienza quando i prodotti sono in modalità stand-by o sono spenti. Fino ad ora solo il 2% del mercato si è dimostrato interessato al progetto o ne ha preso parte. Un discorso a sé va fatto per i paesi in via di sviluppo, infatti se questi paesi, come Brasile, Argentina, Filippine, Sudafrica cominceranno a consumare come i paesi sviluppati si ingigantirà ulteriormente il problema energetico oltre che il valore dei consumi mondiali. Bisogna avere quindi una direttiva globale che però si possa applicare localmente con politiche particolari in modo da riuscire, quindi, a trasformare il mercato e la mentalità dei consumatori. Resta comunque importante l'idea che si sia una collaborazione tra parte politica e industrie, con queste che devono ritenere sempre più importante nel loro sviluppo l'idea di efficienza energetica. Un esempio di cooperazione si è avuto nelle filippine, dove la Philips si è unita a ELI (Efficient Lighting Initiative) per applicare e usufruire delle direttive del governo. Questa idea di armonizzazione, di cooperazione non deve essere però un caso isolato o un'eccezione, ma deve diventare la norma. E per fare ciò, c'è bisogno che le tecnologie abbiano una buona qualità cosicché si possa creare un buon mercato.