I no-inceneritori in piazza
Alla manifestazione fiorentina hanno partecipato comitati, ambientalisti, Verdi e Rifondazione. Slogan anti-Martini - da La Nazione del 29.01.2006
02 February, 2006
<b>di Sandra Nistri</b>
FIRENZE — Almeno cinquemila persone — le stime degli organizzatori arrivano a settemila — hanno sfilato ieri pomeriggio per le strade del centro di Firenze per gridare no agli inceneritori e sì a una politica di differenziazione dei rifiuti che riduca drasticamente i materiali da smaltire. Un lungo serpentone si è snodato dalla Fortezza da Basso, verso le 15.30, per la manifestazione regionale contro gli inceneritori promossa dal coordinamento dei comitati della Piana Firenze-Prato-Pistoia.
Sfilano i nonni
I partecipanti, molti giovani e giovanissimi ma anche molti «over 60» con tanto di striscioni e bandiere, hanno raggiunto piazza della Repubblica per il comizio conclusivo dopo una serie di tappe: particolarmente significativa quella di fronte alle sedi della Regione e della Provincia di Firenze. Nella lunghissima sfilata, con musica dal vivo eseguita da un numeroso gruppo di fiati, hanno trovato spazio non solo i comitati della Piana fiorentina — si battono contro la realizzazione, prevista nel piano provinciale dei rifiuti, del termovalorizzatore a Case Passerini al confine con Firenze — ma anche comitati e associazioni da tutta la Toscana, con rappresentanze particolarmente folte di Pistoia e Prato.
Raccolta differenziata
Il «leit motiv» della manifestazione, che si è svolta senza incidenti ed è stata guardata a vista da un nutrito schieramento di forze dell’ordine, è stato il no deciso non tanto a un particolare impianto o a più impianti per l’area Firenze-Prato-Pistoia, ma in generale contro il ricorso all’incenerimento. Tecnica cui i manifestanti hanno contrapposto lo sviluppo della raccolta differenziata (la Regione d’altra parte ha previsto il tetto del 55% da raggiungere nel 2010 e una diminuzione dei rifiuti «a monte» del 15%) e la sperimentazione di forme nuove come la gestione a freddo dei rifiuti. Come già sperimentano in Australia e Inghilterra.
Impianti da chiudere
Una serie di richieste presenti anche nei numerosi striscioni e negli slogan, che reclamavano tempi certi per la chiusura degli inceneritori di Montale, Baciacavallo e Selvapiana, accanto a nuovi piani di gestione-rifiuti con la partecipazione di comitati e cittadini.
Alla manifestazione hanno aderito 110 fra associazioni, comitati e partiti politici (Verdi e Rifondazione chiudevano il corteo). C’erano anche comitati liguri, di Treviso e Venezia e una rappresentanza del comitato di Acerra guidata dal sindaco con tanto di fascia tricolore. A dar manforte ai manifestanti anche i comitati contro l’Alta velocità e «contro il buco di Firenze», gli attivisti di Greenpeace mascherati da scheletri con mascherine protettive, gli ambientalisti di Legambiente e Wwf.
Contro Martini
Principale bersaglio di slogan e striscioni il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, eletto dai manifestanti simbolo della politica pro-inceneritori. Particolarmente dura la posizione del comitato di Agliana, che accusa il governatore di voler far diventare il comune pistoiese «la pattumiera della Toscana».