Dal pedibus alle scuole col Bollino Blu, nuove proposte per la mobilità scolastica in Europa
Si è tenuta a Roma la conferenza europea sulla mobilità sostenibile scolastica
01 June, 2003
Buone notizie dal pianeta della mobilità scolastica. Parola degli esperti, adulti e non, che hanno partecipato numerosi alla Conferenza europea sulla mobilità sostenibile casa-scuola, tenutasi a Roma il 15 e 16 maggio, ed organizzata all'interno del progetto europeo "Provider". "L'obiettivo della conferenza è creare l'occasione per scambiare esperienze europee su ciò che avviene in materia di spostamenti casa-scuola", esordiva alla vigilia il presidente dell'Ecoistituto di Bolzano, Hans Glauber. Obiettivo riuscito: il panorama che emerge dalla due-giorni romana è più che stimolante. Si va dalle esperienze italiane del "pedibus" e delle "multe-morali" (assegnate dai bambini agli automobilisti scorretti) di Roma, al progetto degli istituti di Cusano Milanino per la decongestione del traffico nelle ore di punta scolastiche, dalle iniziative di Bolzano battezzate "strade scolastiche" (chiuse al traffico per 15 minuti al momento del suono della campanella), e "nonni-vigili" (nonni riciclati, addetti al presidio delle zone pedonali davanti alle scuole e all'accompagnamento di gruppi di bambini dei primi due anni delle elementari), alla "Scuola con il Bollino Blu" della Lombardia. Per non parlare dei progetti stranieri, da cui trarre senz'altro ispirazione, tra cui l'esperienza dei "velobus" francese e il "walkingbus" (carovane a piedi) made in Gran Bretagna, paese guida nella riforma della mobilità scolastica, dove è nata addirittura Sustrans , una vera e propria Ong per la promozione di strade sicure per le scuole. "Quelli presentati durante la conferenza sono progetti con una doppia importanza, perché sono sì progetti educativi (sia per i bambini, sia per i loro genitori, i cui comportamenti sono ampiamente influenzati dai loro figli), ma sono anche progetti pratici, perché cercano soluzioni concrete alla diminuzione del traffico", commenta soddisfatto Marco Viviani, dell'Ecoistituto di Bolzano, tirando le somme dell'incontro. L'impressione però è che l'Italia sia ancora indietro. "Sì, è vero. L'Italia è indietro rispetto agli altri paesi europei, perché da noi sono solitamente singole scuole e piccoli comuni a promuovere queste esperienze, mentre nelle realtà inglese, austriaca e più recentemente anche francese, queste iniziative sono partite anche dall'alto, sponsorizzate da fondi del governo. Questo però non vuol dire che le esperienze italiane non siano meritevoli, anzi. Sono solo più piccole. Ma la situazione nel nostro paese è in via di maturazione: adesso si registra da parte di tutti molta più attenzione verso questi problemi ed anche il ministero ci sembra interessato." Presentazione ufficiale anche per www.schoolway.net , il nuovo portale vetrina di tutte le esperienze europee di mobilità sostenibile, dedicato alle scuole e alle associazioni per promuovere la mobilità sostenibile per gli spostamenti casa-scuola.