Rinnovabili in Italia, Legambiente presenta i comuni dell’energia pulita
Da Selva di Val Gardena a Cirigliano e Varese Ligure - comunicato stampa Legambiente del 16.02.2006
16 February, 2006
Hanno investito sulle fonti rinnovabili - dal solare, all’eolico, dalle biomasse, alla geotrermia e al miniidroelettrico – e si alimentano già oggi con energia al 100% rinnovabile. <b>Sono Selva di Val Gardena, Cirigliano, Calto e Lagundo, Varese Ligure, Corteno Golgi, Brunico e Strongoli, Pomarance e Monterotondo Marittimo, ma non solo</B>. Sono infatti più di 400 i comuni italiani fotografati da Legambiente nella <b>prima mappatura delle fonti energetiche rinnovabili nel territorio italiano</B>. Una fotografia dal “basso” della realtà italiana delle fonti energetiche pulite, realizzata attraverso un questionario inviato agli oltre 8.000 comuni della penisola, che Legambiente presenta oggi, a un anno dall’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, tra le iniziative della sua campagna su energia e cambiamenti climatici la Settimana Amica del Clima.
In un paese dove le emissioni di CO2 sono cresciute di oltre il 12% rispetto al 1990, il quadro che viene fuori dalla ricerca di Legambiente è in netta controtendenza. In centinaia di Comuni investire sulle fonti rinnovabili d’energia si è rivelato vincente, sia sotto il profilo energetico e ambientale, sia per la qualità dello sviluppo e il livello occupazionale. Non ultimo grazie a questi interventi si sono ridotti consumi energetici e bollette dei cittadini, offrendo una risposta concreta alla crisi delle forniture di gas dalla Russia di questi giorni.
“Mentre la politica energetica del governo ribadisce le proprie gravi carenze e sembra voler aggravare ulteriormente la nostra dipendenza dalle fonti fossili e i livelli di emissioni di CO2 – <b>commenta Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente</B> - gli obiettivi di Kyoto sono una realtà già in numerosi Comuni. Tanti sono infatti rinnovabili e esportano elettricità prodotta da fonti pulite. Il territorio ha in mano una leva fondamentale per promuovere e realizzare politiche energetiche sostenibili che progressivamente portino a liberare città e regioni dalla dipendenza delle fonti fossili, azzerando le emissioni e riducendo la nostra bolletta energetica. Solare, eolico, biomasse, idroelettrico, geotermia sono risorse straordinarie del territorio italiano ma che hanno bisogno di precise scelte e politiche di intervento”.
<b>Vediamo allora quali sono le soluzioni adottate dalle amministrazioni locali più lungimiranti.</B>
<b>Sul fronte del solare</B>, sono i piccoli Comuni a evidenziare i risultati migliori per la diffusione di pannelli termici e fotovoltaici. Il censimento di Legambiente ha permesso di fotografare complessivamente la presenza di 48.797 metri quadri di pannelli solari termici. Sulle oltre 200 amministrazioni del solare in Italia, <b>Selva di Val Gardena</b> (BZ) è la regina indiscussa del <b>solare termico</B> con la più alta diffusione di pannelli nel territorio italiano: 2.000 mq e una media altissima pari a oltre 792,4 mq ogni mille abitanti. Ma anche altri 10 Comuni: Vandoies, Lagundo, La Valle, Parcines, Andriano, Tires, Lasa (tutti in provincia di BZ), Valda (TN), Zeri (MS) e Greggio (VC) hanno già superato il target di 264 mq/1.000 abitanti fissato dalla Ue per la diffusione del solare termico al 2010.
Con 200kW di impianti fotovoltaici installati per meno di 500 abitanti, <b>Cirigliano</B> (MT) è invece il comune con la maggior diffusione di <b>fotovoltaico</B> in rapporto alla popolazione. La classifica dei MW fotovoltaici installati ogni 1000 abitanti vede ai primi 4 posti Comuni con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti. Il primo “Grande Comune” in classifica è Trento, con 210kW installati e una media di 2kW ogni 1000 abitanti. Il nuovo sistema di incentivi (il cosiddetto “conto energia”) sta però determinando nel settore un vero boom: tra le domande presentate alla prima scadenza del 30 settembre 2005, sono stati ammessi a finanziamento impianti per 87,115 MW complessivi.
Negli edifici comunali, è Roma il comune con la maggior diffusione di solare termico con 930mq, destinati a crescere grazie alla delibera sul solare. Seguita da Modena con 403mq, Molfetta (BA) con 320mq. Con 178 kW, Roma è in testa anche per la diffusione del fotovoltaico nelle strutture edilizie comunali, seguita da Parma con 120 kW e Benevento con 81 kW
<B>I Comuni dell’eolico</B> in Italia Sono 118, con una potenza installata pari a 1.765 MW. Soddisfano il fabbisogno di oltre un milione e 140mila famiglie. La gran parte degli impianti eolici è nel Mezzogiorno e in particolare in Comuni della Campania, della Puglia, della Sicilia e Sardegna. Un esempio emblematico delle potenzialità dell’eolico e dello stretto legame con le politiche territoriali è quella del Comune di <b>Varese Ligure</B> (SP), dove si è riusciti a realizzare in poco tempo un risultato straordinario, premiato dall’Unione Europea: quello di rispondere ai propri fabbisogni energetici al 100% da fonti rinnovabili e di guadagnare dalla vendita di energia grazie a 2 generatori eolici che producono 4GWh l’anno a cui sono stati aggiunti due impianti solari fotovoltaici capaci di produrre 23MWh l’anno. La diffusione degli impianti eolici in Italia evidenzia comunque forti ritardi rispetto ad altri Paesi europei come la Germania (con 17mila MW installati), la Spagna (quasi 9mila MW), la Danimarca (oltre 3mila MW).
<b>Per le biomasse</B>, un esempio di successo è Brunico (BZ), dove un impianto che utilizza legno e biomasse già oggi permette di riscaldare l’80% delle abitazioni della città e a fine 2006 si arriverà al 95%. Grazie all’impianto si risparmiano 12milioni di litri di gasolio ogni anno (che valgono circa 11milioni di euro) e si evitano emissioni pari a 35mila tonnellate di CO2. Gli impianti da biomasse nei Comuni italiani forniscono un contributo pari a 1.981 GWh. In questa produzione che equivale al fabbisogno di 660.333 famiglie, non sono considerati né la produzione da biogas né quella da rifiuti che purtroppo in Italia riceve incentivi per le fonti rinnovabili a differenza di quanto sia previsto dalla Direttiva europea.
La gran parte della <b>produzione geotermica</B> si concentra in cinque Comuni. Grazie a questi impianti si sono prodotti 5.400 GWh nel 2004 pari al 9,76% della produzione energetica totale da fonte rinnovabile e al fabbisogno elettrico di oltre un 1.800.000 famiglie. Gli impianti geotermici sono concentrati in larga parte tra la Toscana e il Lazio, in Toscana gli impianti di Pomarance (PI), Monterotondo Marittimo (GR) e Santa Fiora (GR) garantiscono il 25% del fabbisogno elettrico della Regione. A Larderello, frazione del comune di Pomarance, è l’impianto più grande, seguito da Monterotondo Marittimo con 100MW, sempre in Toscana, e da Latera (VT) con 40MW nel Lazio.
Dalle <b>centrali idrolettriche</B> proviene il fabbisogno elettrico di oltre 14milioni di famiglie. E’ il contributo più importante delle rinnovabili alla bilancia energetica italiana (nel 2004 oltre il 75% della produzione di energia elettrica da fonti pulite per 42.744 GWh). Per una reale sostenibilità di questa risorsa, la prospettiva da sviluppare è però quella del miniidroelettrico (fino a 3MW), sfruttando le nuove tecnologie. Un esempio è il piccolo impianto realizzato a Umbertide (PG) che sfruttando un piccolo salto riesce a produrre 2,5milioni di kWh l’anno, pari al fabbisogno di circa 900 famiglie.
“I Comuni svolgono un ruolo fondamentale per cambiare direzione di marcia nelle politiche energetiche – <b>conclude Ferrante</B> -. Occorre però creare le condizioni per lo sviluppo locale delle fonti rinnovabili, per arrivare a una progressiva autonomia energetica di territori sempre più ampi che possono interscambiare elettricità in rete”.