Nasce a Napoli l'osservatorio nazionale sul senso civico
Il Belpaese è sempre più individualista: mancano i modelli virtuosi
17 February, 2006
Napoli, 16 febbraio 2006 – Come va il senso civico degli italiani? Teniamo al bene pubblico o solo ai nostri effetti ed affetti personali. Ci occupiamo degli altri o solo della nostra famiglia? Ci fidiamo delle istituzioni e del vicino di casa? Qual è lo stato di salute
del senso civico degli Italiani? Siamo altruisti o individualisti? Ci fidiamo delle istituzioni e dei nostri connazionali, oppure tendiamo a chiuderci in noi stessi e dentro le mura domestiche? A queste domande tenta di rispondere l’Osservatorio Nazionale Permanente sul Senso Civico, nato per iniziativa del Comune di Napoli, di Comieco – Consorzio Nazionale per il Recupero ed il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – e Legambiente.
Già da alcuni anni Comieco e Legambiente, con l’aiuto dell’istituto di ricerca Ipsos, stanno osservando il comportamento degli italiani grazie ad un sondaggio annuale – abbiamo raggiunto ormai la 5^ edizione - che ne misura l’indice di impegno sociale e civile e che da quest’anno avrà la sua sede ufficiale nel capoluogo partenopeo.
Rispetto agli anni scorsi, però, la situazione generale del Paese è peggiorata.
I risultati di quest'anno, infatti, ci scoprono più latini, che interpretano cioè il senso civico in chiave individualista, e meno eskimesi, ossia individui votati ai valori sociali a totale discapito di quelli individuali; dopo una crescita costante del barometro del senso civico, oggi torniamo ad essere simili al 2001-02: i temi e i problemi collettivi sono sentiti come importanti da un 10% in meno di italiani.
La maggiore importanza assunta dalla dimensione individuale si spiega anche con la perdita di punti di riferimento nelle istituzioni "alte". La fiducia degli italiani va soprattutto alle forze dell'ordine (80%), alle associazioni di volontariato (85%), dei cittadini e ambientaliste (tra il 70% e il 75%). Perde appeal la scuola (che passa dal 75% al 65%), mentre si mantengono su livelli di buona affidabilità Unione Europea, Comune, Regione e, in decisa crescita, i sindacati, che superano la soglia del 50% di giudizi positivi. Ribadito il pessimo giudizio su tutti gli elementi legati al mondo politico (Parlamento, Governo e partiti politici perdono tutti circa 10 punti), la nota più allarmante (ma anche più comprensibile) è il tracollo di fiducia nelle istituzioni finanziarie: borsa, assicurazioni e banche registrano infatti un calo di fiducia intorno al 15-20%, relegando le banche all’ultimo posto della classifica generale, per la prima volta sotto ai partiti, consueto fanalino di coda.
Tornando al tema della virtù civica, l’85% degli italiani crede che la classe dirigente del nostro Paese non sia di buon esempio nell'instillare l'abitudine al senso civico, né dal punto di vista del comportamento, né per quel che riguarda le scelte e le azioni di governo.
Resta poi di generale diffidenza il rapporto che gli italiani hanno con gli altri italiani: il 75% non si fida dei propri concittadini, sicuro che, alla prima occasione, approfitterebbero della loro buona fede. Unico rifugio rimane dunque la famiglia che, per il 20%, deve essere addirittura giustificata anche se compie azioni dannose verso la collettività.
“Gli italiani stanno diventando sempre più latini, ossia individualisti che privilegiano se stessi e il nucleo famigliare e sempre meno eskimesi, ossia aperti ai valori collettivi” ha dichiarato Paolo Natale di Ipsos. “Certo è che il barometro del senso civico è al punto più basso dal 2002 ed i segnali non sono certo incoraggianti”.
Cosa fare quindi per invertire la rotta? La ricetta degli italiani è chiara: poiché non esistono modelli credibili (resiste il Presidente Ciampi, del quale quasi l’80% degli intervistati apprezza l’impegno profuso a favore della diffusione del senso civico) tanto vale fare da sé.
Questa posizione è evidente vedendo il senso civico in una prospettiva di impegno a favore dell’ambiente: la raccolta differenziata, attività scelta come esempio concreto, viene considerata importante dal 95% degli italiani. Il suo successo non dipende solo dall’organizzazione e delle azioni degli enti locali (40%): altrettanto rilevante è l’impegno che devono fornire tutti i cittadini (38%).“Si tratta di un risultato di grande rilievo che testimonia da un lato come la raccolta differenziata sia entrata nelle buone abitudini degli italiani. La raccolta di carta e cartone ne è esempio: oltre 2.000.000 le tonnellate raccolte nel 2005, oltre il 9 % in più rispetto all’anno precedente; dall’altro la ricerca mostra come sia soprattutto compito di ogni cittadino fare in modo che tale attività funzioni, facendo pressione anche nei confronti della autorità locali” ha affermato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.
Una parte rilevante del sondaggio- realizzato in collaborazione con ASIA Napoli - è stata dedicata ai napoletani, la cui città ospita l’Osservatorio. Ed anche in questo caso le sorprese non sono mancate: favorire politiche di prevenzione (54%) e diffondere modelli positivi (40%) sono le due soluzioni proposte per promuovere il senso civico nella loro città e in tutto il Paese, mentre per combattere l’illegalità servono soluzioni concrete come fornire più possibilità di lavoro (60%) e puntare sulla formazione (20%).
“Il senso civico è una leva importante per rendere pienamente vivibili le nostre città: accrescere e rafforzare la cultura civica è senz’altro una priorità per le amministrazioni comunali ma è anche un impegno quotidiano per tutti i cittadini ” ha concluso il Sindaco Rosa Russo Iervolino.