A una fondazione l´eredità olimpica
da La Repubblica del 21.02.2006
21 February, 2006
<b>Elda Tessore, favorita per la presidenza: "Non succederà quanto accadde con Italia ‘61"
E il Coni ha promesso di traslocare la scuola di bob da Cervinia a Sansicario
Servono 60 milioni da investire e 22 per far funzionare il parco
Bresso: "È l´ora di raccogliere i frutti di quanto abbiamo seminato"
GINO LI VELI </b>
Il futuro di Torino e del Piemonte dopo le Olimpiadi comincia a nascere con i Giochi ancora in corso. Oggi la giunta comunale darà il via libera all´istituzione della Fondazione post olimpica, dopo il sì dato dalle amministrazioni di Regione e Provincia (ma i capigruppo di Palazzo Cisterna, con il presidente del Consiglio, Sergio Vallero, hanno lamentato il mancato coinvolgimento nella decisione). La Fondazione (per ora chiamata 20 marzo 2006, il giorno successivo alla chiusura della Paralimpiadi) avrà il non facile compito di amministrare gran parte del patrimonio immobiliare creato per le Olimpiadi a Torino e nelle aree di montagna per un valore stimato intorno ai 500 milioni. Comprende, tra gli altri, il PalaIsozaki di corso Sebastopoli, una parte del Villaggio atleti nell´area degli ex Mercati generali, il residence di 250 posti allestito al Lingotto, la pista di bob di Cesana Pariol, lo stadio del trampolino di Pragelato, l´ex Colonia Medial di Bardonecchia e gli impianti di risalita.
Oltre ai tre enti pubblici, nel progetto è anche coinvolto il Coni, ma l´obiettivo è coinvolgere i comuni montani e altri soggetti pubblici e privati. Lo scopo della nuova istituzione, che dovrebbe essere costituita entro il 30 giugno, dopo i passaggi nei vari Consigli, oltre ad amministrare il patrimonio è quello di «favorirne l´utilizzazione e lo sfruttamento». La gestione diretta (probabilmente con più società) dovrebbe essere assegnata ai privati, pur rimanendo la proprietà in mano pubblica. «Non succederà - ha spiegato l´assessore Elda Tessore che, secondo alcuni voci, sarebbe favorita per la presidenza della Fondazione - quanto accadde con le celebrazioni di Italia ‘61 che videro scomparire nel nulla infrastrutture e progetti».
Tessore, con il presidente della Provincia Antonio Saitta, la presidente della Regione Mercedes Bresso, l´assessore Andrea Bairati che ha coordinato il progetto e Franco Rinalduzzi, del Coni hanno illustrato l´operazione. Sulla base delle esperienze delle altre città che hanno ospitato i Giochi invernali, la gestione post-olimpica non può che essere inizialmente deficit: tra i 5 e i 7 milioni e mezzo l´anno, ha calcolato Bairati. Anche se non funzionanti il mantenimento delle strutture ha un costo annuo di 6 milioni e 700 mila. Se invece gli impianti ospitano attività sportive di base il costo sale a 16 milioni e 22 milioni se vengono organizzati grandi eventi. Per l´avvio della Fondazione serve un capitale iniziale di 61 milioni. Ma nell´arco di dieci anni il nuovo sistema sportivo - turistico-alberghiero figlio di Torino 2006 potrebbe produrre un giro d´affari complessivo di 150 milioni di euro. E´ stato calcolato che 200 mila presenza di sciatori in più equivalgono a 8 milioni di reddito operativo per il gestore.
«Per Torino e il Piemonte - ha detto Bresso - si tratta di raccogliere quanto fino ad ora seminato per far nascere un nuovo comparto economico il cui utile dovrà essere un utile sociale con ricaduta sull´intera area». Perché tutto questo possa funzionare ci vorrebbe l´interessamento diretto del governo, sia sotto il profilo finanziario sia nella creazione di una legge ad hoc «che - ha spiegato Bresso - consenta di far ricadere sul territorio una parte degli utili prodotti».
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi serve innanzitutto far funzionare gli impianti sportivi, anche candidandosi per nuovi eventi. Rinalduzzi ha annunciato che a Cesana Pariol sarà spostata l´attività di promozione del bob prevista inizialmente a Cortina. Serve però anche una nuova politica turistica che aumenti, nei periodi non invernali, l´utilizzo dei posti letto: 123 giorni all´anno è la media che si conta in Trentino e in Valle d´Aosta.