LETTI PER VOI - L´autocritica degli anti Giochi
- da Repubblica del 28.02.2006
28 February, 2006
<B>Robotti: "Ci siamo sbagliati, i risultati sono ottimi".
Ma c´è pure chi non si pente Biginelli: "Un disastro"
Favaro: "Ok ma serve altro" Bracco: "Non sono gufo"
Gino Li Veli
Diego Longhin</b>
È l´ora dell´autocritica, dei «gufi», così li aveva bollati il sindaco Chiamparino, che fanno retromarcia. I Giochi sono andati bene e qualcuno inizia ad ammettere che aveva torto. A dare il la è Luca Robotti, segretario regionale dei Comunisti Italiani. «Dobbiamo essere fieri degli ottimi risultati raggiunti, lavoro che è riuscito bene grazie alla convinzione di Comune, Provincia e Regione - dice - non tutti erano convinti, nemmeno io, che ci sarebbe stato questo grande ritorno per rilanciare l´economia e il territorio». Per Robotti è stata una grande festa popolare e «a volte è bene ammettere i propri errori e complimentarsi con chi aveva ragione». Posizione che in parte condivide Gianni Favaro, segretario provinciale di Rifondazione Comunista: «Non mi aspettavo un esito così positivo, pensavo a un evento molto più dimesso. Sono state Olimpiadi divertenti, anche sul piano dell´immagine». Ma per il leader di Rifondazione i Giochi non possono risolvere tutti i problemi. «Resto perplesso sulla opportunità che questo evento rappresenti un volano soprattutto per l´economia torinese. Serve altro per lo sviluppo della città. Questa è una questione aperta su cui ci confronteremo. Dipende, ad esempio, da come verranno utilizzate le strutture costruite per le Olimpiadi».
Tra gli scettici che non si ricredono c´è Eva Biginelli, esponente di Legambiente-Ecopolis. «Il fatto che i Giochi siano andati bene non cancella le critiche che continueremo ad avanzare. Resta lo scempio di piazza d´Armi, spianata realizzata solo per far vedere il PalaIsozaki, il problema degli invasi in quota per l´innevamento». Per la Biginelli le Olimpiadi non sono state «verdi». «Tra il 16 e il 17 febbraio si è raggiunto il massimo della concentrazione nell´aria di biossido d´azoto e si è superato di cinque volte il livello consentito dalla legge di polveri sottili. I Giochi sono andati bene? Perfetto, ma l´impatto rimane e non mi sento un gufo».
Non fanno autocritica nemmeno i leader del comitato «Nolimpiadi», Stefano Bertone e Luca Degiorgis. «Un successo costruito su bufale - spiegano - con il silenzio dei media italiani e locali. È stata l´edizione peggiore come numero di spettatori sui siti. Quelli incollati alla tv non sono stati oltre 2 miliardi, come si dice, ma circa 500 milioni, dato del network canadese Cbc. Non si cancella poi l´impatto ambientale e l´operato del Toroc su cui la magistratura farà chiarezza».
Anche il segretario provinciale di An, Agostino Ghiglia, continua a chiedere le dimissioni di Castellani: «Rimane il problema dei conti e del disastro economico. La tregua olimpica è finita. I Giochi sono stati un successo perché Castellani è stato emarginato prima dalla cabina di regia, tre anni fa, poi da un supervisore. Non abbiamo mai avito dubbi sull´evento. Il problema è sempre stato il presidente e la gestione dell´ente. Per questo chiediamo una commissione d´inchiesta in Regione». Tra gli scettici c´è anche Giuseppe Bracco, consigliere di amministrazione del Toroc, che rifiuta però il bollino di «gufo». «Non devo fare retromarcia. Non ho mai criticato l´organizzazione, ma ho fatto solo appunti sulle risorse, questione che si deve ancora risolvere. Ho perfino ringraziato l´assessore Tessore, artefice della Medals Plaza, e non avevo dubbi sui risultati».