E Zamboni lancia il mini-tram
Sulla linea 14 solo filobus da 18 metri e corsie protette - da Repubblica del 02.03.2006
02 March, 2006
In attesa del Civis l´assessore avvia una sperimentazione su una delle direttrici più difficili per il trasporto pubblico
Domani il progetto sarà presentato in commissione consigliare
"Se quel che abbiamo in mente è fattibile e funziona lo estenderemo"
<b>Valerio Varesi</B>
È molto più di una linea di bus e meno di una linea su rotaia, ma in attesa del metrò e del «Civis», la giunta tenta di fabbricarsi in casa un tram su gomma (come il «Civis» appunto) capace di soddisfacenti velocità commerciali e ottime portate di passeggeri. «Un esperimento», lo definisce l´assessore alla Mobilità Maurizio Zamboni, che domani presenterà il tutto in commissione consigliare. «Partiamo dalla linea più difficile, la 14, dalla Barca al Pilastro e alle Due Madonne, per capire se tutto quel che abbiamo in mente è fattibile e funziona», aggiunge.
Le novità rispetto a una normale linea sono due: la protezione molto alta del percorso per evitare le interferenze con il traffico e l´utilizzo esclusivo di filobus da diciotto metri (già ora sono il 50% delle vetture sulla linea). Per proteggere le corsie riservate e far viaggiare velocemente i mezzi, saranno installate cinque telecamere sulla falsariga di «Rita» che garantiranno il controllo soprattutto nelle vie Massarenti e Andrea Costa. Contemporaneamente, il tragitto subirà delle modifiche per rendere più scorrevole il percorso ai grandi mezzi elettrici dell´Atc. Ai fini della velocità e della portata oraria, se tutto funziona bene, non ci si discosterà molto dalle prestazioni del «Civis».
«Vedremo - riprende Zamboni - se funziona qui può funzionare anche sulle altre linee perché sono meno complesse». E questo è ormai un approccio sperimentale e fortemente pragmatico a cui l´assessore intende rimanere fedele. Anche quando si tratta di rispondere ai Verdi e al presidente del quartiere San Vitale Carmelo Adagio che gli chiedono di limitare il traffico nel triangolo del benzene San Vitale-Strada Maggiore. «Richiesta sacrosanta - si affretta a dire - ma io non voglio più fare provvedimenti che poi non si possono controllare. Allora è meglio non farli. Voglio solo misure attuabili» ribadisce. Ma cosa significa? Finora sono stati varati provvedimenti non attuabili? «Io dico che i piani del traffico che ha avuto questa città, da Mauro Formaglini in poi, erano molto buoni e fatti bene» spiega Zamboni. «Però, qual era il punto debole? Che presupponevano qualcuno che controllasse sempre. E tuttavia, questo è un punto di partenza perdente perché non puoi attuare nulla se ciò presuppone l´avere un battaglione di cento vigili che sorveglia perennemente il tutto».
Per l´assessore, anche le misure richieste da Adagio presupporrebbero «un battaglione di vigili». Per esempio, come si può limitare l´ingresso alle moto inquinanti a due tempi pre-euro se non controllando tutti i mezzi a due ruote? «O rendiamo ‘Sirio´ capace di selezionare i mezzi dannosi all´ambiente e multarli secondo una regola che, peraltro, già esiste da tempo in Strada Maggiore e via San Vitale - precisa l´assessore - oppure la misura è inattuabile. Ma per il telecontrollo di moto e motorini occorre prima costruire una banca dati che adesso non c´è. Lo dico e lo ripeto fino all´ossessione: io voglio provvedimenti realizzabili e controllabili non grida manzoniane perché queste ultime sono peggiori del mantenere le cose come sono».
L´esempio ulteriore che porta Zamboni è quello del sistema «Sirio» quando si trattò di rimetterlo in funzione. «Se avessimo avviato il ‘vigile elettronico´ subito dopo le elezioni sarebbe stato un bagno di sangue col risultato di affossare definitivamente questa apparecchiatura» racconta Zamboni. «Né dal punto di vista informatico, né dal punto di vista della gestione da parte della polizia municipale, eravamo pronti per la partenza e il risultato sarebbe stato il disastro». Meglio attendere, quindi. Meglio far partire il tutto gradatamente, tre varchi in febbraio, anche in questo caso in forma prima sperimentale, e il resto a settembre quando il rodaggio garantiva che tutto poteva filare liscio. Stesso criterio per la linea 14: sperimentazione ed eventuale estensione dell´esperienza.