LETTI PER VOI - Ibrida, a metano o elettrica?
L’auto ecologica è ancora lontana - da l'Unità del 06.03.2006
06 March, 2006
<b>Andrea Barolini</B>
Diesel o benzina? A trazione ibrida o elettrica, a metano o gpl? E, in futuro, a idrogeno o ad energia solare? Scegliere un’auto nuova, per chi ha a cuore l’ambiente, non è facile. Per cercare fare un po’ di chiarezza, però, possiamo basarci su alcuni punti fermi. E tentare di sfatare qualche mito.
Ci hanno provato gli esperti intervenuti ad una mostra di veicoli ecologici, «Ruoteperaria», organizzata nei giorni scorsi a Roma dall’omonima associazione ambientalista in collaborazione con alcune tra le più note case automobilistiche del mondo. Proprio queste ultime, però, sono sembrate fin troppo preoccupate di sponsorizzare le «proprie» tecnologie. Secondo i costruttori giapponesi, ad esempio, i loro motori a trazione ibrida - che funzionano cioè con due propulsori, uno dei quali elettrico - sono i migliori in termini di riduzione di anidride carbonica: «Se si percorrono 20mila chilometri all’anno, con i nostri motori se ne riesce ad emettere una tonnellata in meno rispetto agli altri veicoli», dichiara Massimo Nordio, amministratore delegato di Toyota Italia. Vero: ma altri test dimostrano che, per quanto riguarda i consumi, una vettura alimentata con tecnologia ibrida può ottenere risultati perfino peggiori di un normale diesel.
Per le case tedesche, invece, la panacea dei mali dell’aria che respiriamo è il gas metano, l’unico in grado di ridurre drasticamente le emissioni di PM10 (le famigerate polveri sottili). Vero: si tratta uno dei carburanti più puliti (e meno cari) in assoluto. Ma in Italia esistono solo 500 distributori e gli automobilisti dovranno pur fare il pieno. I costruttori francesi, poi, puntano ancora sui motori diesel, equipaggiati però da speciali filtri che riducono le emissioni, ma solo in parte. L’italiana Pirelli, infine, sponsorizza il suo «Gecam», gasolio bianco a basso tasso di emissioni emulsionato con acqua, che però è destinato solo ad autobus e tir.
Qual è, perciò, il futuro dei 35 milioni e mezzo di automobili italiane (di cui neanche il 5% è alimentato da motori ecologici)? Ciò che c'è di certo, finora, è che nessuna delle tecnologie in commercio è in grado di raggiungere il traguardo delle «emissioni zero». E, a questo proposito, Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, svela una notizia: «Consentire ai veicoli "Euro 4" di circolare nei giorni di blocco totale - spiega - è una vera e propria contraddizione. Uno studio dell’Arpa Lombardia dimostra che un diesel “Euro 4” emette più polveri sottili di qualsiasi auto a benzina. Qualsiasi: è peggio perfino di una “Euro 0”».Le uniche auto davvero ecologiche sono quelle elettriche - poche, con prestazioni ancora scarse e notevoli difficoltà logistiche - e quelle ad idrogeno, ancora lontanissime dall’essere commercializzate su vasta scala (una decina di anni fa si parlava dell’introduzione dell’idrogeno sul mercato per il 2005. Oggi, invece, la previsione è arrivata al 2020…).
Ma allora, le istituzioni non dovrebbero lanciare segnali più precisi, cominciando ad esempio col tassare le auto in funzione dell’inquinamento prodotto anziché solo secondo la potenza del motore? Nel frattempo, cari automobilisti, se davvero amate l’ambiente avete una sola scelta sicura: lasciare più possibile a casa la vostra auto…