Rifiuti, scatta lo stato di allerta
Strade invase dalla spazzatura mentre il capo della Protezione civile visita il sito di Montesarchio e annuncia il nuovo bando - da La Repubblica del 29.03.2006
29 March, 2006
<b>Strade invase dalla spazzatura mentre il capo della Protezione civile visita il sito di Montesarchio e annuncia il nuovo bando
Tir in attesa fino a 48 ore davanti alle discariche. I camionisti "Trattati da animali"
L´Asìa: "Per ora siamo riusciti a salvare le zone turistiche: Decumani e Posillipo" </b>
Stato di allerta in città, con l´assessore all´Igiene che chiede ai cittadini «di limitare per quanto possibile il depositi dei rifiuti» in strada e interventi «straordinari di disinfezione». E intanto scatta la missione del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, giunto ieri in città per partecipare ad una serie di riunioni tecniche e a vertici istituzionali. Due gli obiettivi: accelerare l´apertura della discarica di Montesarchio, unica via d´uscita ad una crisi che appare la più grave del 2006; e presentare oggi il nuovo bando di gara per porre rimedio al fallimento del ciclo integrato dei rifiuti. «Il sito di Montesarchio aprirà nei prossimi giorni», ha garantito Bertolaso, saranno rispettati tutti i patti, a dispetto della preoccupazione di quel Comune. Intanto Napoli si sveglia oggi con 2 mila tonnellate di immondizia ancora non smaltita. Cittadini esasperati dal ripetersi dell´emergenza. Ieri un negoziante ha infilato un cartello su un cassonetto stracolmo, "Benvenuti a Napoli".
«Invitiamo i cittadini a limitare il più possibile il deposito dei rifiuti differenziati in strada». Napoli sommersa dai rifiuti, centro e periferia coperti dall´immondizia che è giunta a quota 2mila tonnellate, mentre i sette impianti del Cdr sono al collasso e alcuni autisti dei camion carichi di spazzatura raccontano l´odissea di chi è rimasto in fila per 48 ore, «trattati come animali». Così dal Comune scatta l´esortazione a tenersi i sacchetti in casa. Un appello alla cittadinanza firmato dall´assessore all´igiene urbana Ferdinando Di Mezza nella città che di igiene ha nuovamente perso cognizione. Basta osservare quell´amaro cartello infilzato da un negoziante, ieri mattina, su un cassonetto stracolmo di corso Arnaldo Lucci: "Benvenuti a Napoli". Associazioni e circoscrizioni si ribellano all´ennesima emergenza, e anche nei blog cittadini si rincorre il solito monito, «Vergogna». È a questo stato di allerta - l´ennesimo, ma anche il più grave punto di crisi del 2006 - che il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ieri in città, è chiamato a dare una risposta durante la due giorni no-stop di vertici istituzionali e ricognizioni sul territorio.
Missione Bertolaso. Ha almeno due missioni, Bertolaso: accelerare l´apertura della discarica di Montesarchio, del cui stato dei lavori il manager della Protezione civile si è accertato ieri personalmente, spingendosi con il suo staff di tecnici fin sul cantiere del beneventano e dialogando con il sindaco, Antonio Izzo, preoccupato che si tradissero gli accordi siglati. Sembra però che l´avvio del nuovo sito slitti ancora di sei giorni, benché il sindaco Iervolino proprio ieri mattina avvertisse: «Abbiamo solo due giorni di autonomia: poi Montesarchio dovrebbe cominciare». Il secondo obiettivo: annunciare oggi il bando di gara per i gestori del servizio del Ciclo integrato di rifiuti. Chi vince subentra alla Fibe, il gruppo industriale che non è riuscito a portare a termine la realizzazione del ciclo, e i cui rapporti con il Commisssariato retto dal prefetto Corrado Catenacci si sono deteriorati fino a sfociare in una serie di vertenze reciproche. A determinare la paralisi dei Cdr, dove ogni giorno affluiscono in media 7200 tonnellate di solidi urbani raccolti in Campania, è stata l´impossibilità di trasferire in discarica gli scarti della lavorazione (fos e sovvalli). E la mancanza di fondi non ha consentito di poter proseguire la costosa operazione dei viaggi verso estero e altre regioni, dalla Puglia alla Germania. I piazzali sono rimasti ingolfati, le linee di produzione delle ecoballe (da stoccare in attesa di essere poi bruciate nei termovalorizzatori che, al momento, qui non ci sono) si sono bloccate e dinanzi ai 7 Cdr ecco le lunghe file di autocompattatori. È sulle macerie di un piano fallito, che si dovrebbe rimettere in piedi il nuovo programma perché la Campania non soffochi sotto il peso della sua spazzatura. Bando di gara già elaborato. Organizzato in 3 lotti, criterio di ripartizione geografica: Napoli, periferia nord, Avellino e Benevento il primo; Provincia di Napoli e Caserta, il secondo; Nolano, vesuviano e provincia di Salerno compongono il terzo lotto. Proprio a Salerno, ieri, summit tra i cinque presidenti delle Province: per definire «gli ambiti territoriali» utili alla gestione rifiuti.
L´allerta in città. Da Fuorigrotta al Vomero, da piazza Garibaldi a Scampia: stato di allerta. In serata, «incontro cordiale» tra il sindaco e Bertolaso. Poco prima, c´era stato il vertice tra l´assessorato di Di Mezza, i vertici dell´Asìa, l´azienda speciale per la rimozione rifiuti del Comune, l´Asl Napoli 1 e il dipartimento di Protezione civile. Si è concordato che «l´Asìa continui la raccolta a ciclo continuo, utilizzando tutti gli automezzi che si rendono man mano disponibili». Ed ancora: «Raccolta in via preliminare negli ospedali, nei mercati e nelle strade a maggior rischio di disagi». Aggiunge Lino Bonsignore, l´amministratore delegato di Asìa: «Stiamo fronteggiando l´emergenza con tutte le forze a disposizione. Abbiamo scaricato circa 800 tonnellate - tra gli impianti di Tufino e Caivano -. Ma questi ultimi marciano a scartamento ridotto. Inevitabile che tra poche ore Napoli conti ancora 2mila tonnellate di immondizia non smaltita. Da parte nostra, potremo assicurare la normalità solo quando gli impianti prenderanno a lavorare a ritmo regolare». Ipotesi per ora lontana. Resta la drammaticità dei camion in attesa dalle 24 alle 48 ore. Come l´autista a rischio di crisi nervosa, che racconta: «Restiamo in questi abitacoli senza poterci muovere. Sono qui da lunedì. Il turno nuovo non arriva, troppi colleghi impegnati a fare la stessa coda a un altro impianto. Non ci si muove neanche per fare la pipì, un incubo che ritorna ogni mese, da tempo».
La polemica. Non consola il fatto, come sottolinea Asìa, «che siamo riusciti a evitare i cumuli di sacchetti nelle zone a maggiore densità turistica, per esempio a Posillipo e lungo i Decumani». Basta svoltare un angolo, tuttavia, per impattare con Immondiziopoli. «Siamo tutti vittime - replica Bonsignore -. E debbo dire un grazie ai nostri dipendenti e a quelli degli impianti per lo spirito di abnegazione dimostrato. Ai cittadini una raccomandazione: continuate la raccolta differenziata. Riempite i bidoncini bianchi di carta a le campane di vetro. Abbiamo potenziato quel servizio di raccolta: più svuotiamo quei contenitori e meno soffre la città». Accuse al Commissariato: «Poteva muoversi per tempo». A breve scade per il commissariato l´ultima proroga. La Campania dovrebbe essere fuori emergenza, sulla carta.