Solo pretrattato in discarica, nuova proroga?
Il decreto Ronchi prevede che dal 2000 non si possa più conferire in discarica il tal quale senza pretrattamento. Nel 2003 l'Italia recepiva una direttiva europea in tal senso. Ma da allora solo proroghe sulle scadenze. Il prossimo Governo prorogherà ulteriormente?
03 April, 2006
Nel 1997 il Decreto Ronchi prevedeva che dal 2000 non si sarebbe più potuto conferire in discarica materiale senza il <a href="http://www.ecodallecitta.it/notizia.php?id=4951" target="_blank">pretrattamento</a>. Nel 2003 l'Italia recepisce una direttiva Europea del 1999 sulle discariche, nella quale, oltre al pretrattamento, si pone come obiettivo una costante diminuzione dell'organico marcescibile in discarica.
La linea seguita dalla Commissione Europea è quella di minimizzare l’impatto delle discariche sull’ambiente circostante. I marcescibili producono percolato e biogas. Il biogas, anche laddove esistano meccanismi di raccolta dello stesso finalizzato al recupero energetico, va in atmosfera, ed è un gas climalterante.
Mentre la riduzione degli organici in discarica è stata recepita da subito dalla legislazione italiana, sulla norma relativa al pretrattamento, ogni anno è arrivata puntuale la proroga, che ha reso inattiva la
norma. Il prossimo Governo Italiano continuerà a prorogare le scadenze?
Di fatto, in Italia sono poche le discariche dotate di impianto di pretrattamento, e pochissime si sono adeguate al provvedimento costantemente prorogato.
A spingere per la proroga c'è anche chi paventa un aumento dei costi per il cittadino. Ipotesi smentita dall'assessore all'ambiente della Regione Piemonte <b>De Ruggiero</b>: "Dal 1° gennaio 2007 non si potranno portare in discarica rifiuti non trattati precedentemente. Ciò farà inevitabilmente aumentare le tariffe per tale tipo di rifiuto. Però non è detto che i cittadini piemontesi dovranno pagare di più per lo smaltimento dei rifiuti, perché il sistema di tassazione premierà chi sarà più virtuoso. L'emendamento alla finanziaria regionale, proposto dall'Assessorato all'Ambiente della Regione ha l'obiettivo d'incoraggiare, anche attraverso la leva fiscale, comportamenti virtuosi nella raccolta e nel recupero della differenziata. L'effetto è ridurre in maniera significativa il tributo speciale (ecotassa) riscossa dalle Province piemontesi per ogni chilo di rifiuto, trattato o privo di materiale organico, portato in discarica. Si passa così da 15 a 5 euro/tonn. Per contro si disincentiva il conferimento indifferenziato, in conformità con le direttive comunitarie, con un aumento di tale tributo da 15 a 25 euro/tonn. Un Comune di medie dimensioni, circa 20.000 abitanti, con un sistema di raccolta dei rifiuti domiciliare e una percentuale di differenziata del 67% risparmierà, grazie a questo nuovo provvedimento, circa 25 mila euro".