Berlino, la città che non dorme mai
Negozi e musei aperti, locali pieni e metrò giorno e notte - La svolta negli orari della metropolitana a partire dal prossimo 28 maggio - Almeno seimila i taxi in circolazione, con tariffe meno care di Roma e Parigi - da Repubblica del 16.05.2006
14 June, 2006
<b>Anche in vista dei mondiali di calcio proposto lo shopping notturno del tutto liberalizzato A differenza del resto del paese qui i ritrovi non hanno chiusure obbligatorie rigide
Andrea Tarquini</b>
BERLINO - The City that never sleeps era la mitica New York esaltata da Liza Minnelli e da Frank Sinatra. In Europa, Berlino sta diventando la città che non dorme mai: mille ritrovi, bar, discoteche e locali con musica tecno, visite notturne ai musei, i primi esperimenti di shopping fino a tardi. E dal 28 maggio, arriverà la grande svolta nella capitale che sta per accogliere i mondiali di calcio: nei weekend, per la prima volta in una città europea, il metrò viaggerà senza sosta. Mobilità e libertà senza frontiere per il popolo dei nottambuli, una tribù urbana mista, vivacissima, giovane e cangiante che distingue la capitale dalle altre città tedesche, troppo spesso austere e quiete. I nottambuli sono un popolo numeroso, dicono all' ufficio promozione e turismo della capitale. Notizie esaltanti per il giovane Klaus Wowereit, il dinamico borgomastro spd e gay, protagonista dei party della lunga notte berlinese. I calcoli sono presto fatti: su tre milioni e mezzo di berlinesi, almeno l' otto per cento, cioè circa trecentomila, tirano a tardi (o piuttosto fino a prestissimo) nel weekend. Ai people of the night locali vanno aggiunti poi almeno un terzo dei turisti che visitano la città: in media trecentocinquantamila al giorno, per la metà giovani. Finora Berlino offriva solo bus notturni e poche corse della S-Bahn. Cioè il metrò sopraelevato per grandi distanze, precursore del Rer di Parigi. Per il resto i nottambuli - anzi, chiamiamoli Nachtschwaermer, come si dice qui - si arrangiavano. Con l' auto propria, ma allora i severi controlli impediscono a chi guida di bere più di una birra. Oppure con i seimila e passa taxi in circolazione. Scatti meno cari che a Parigi o Roma, ma le distanze d' una città grande quasi come Londra spingono comunque il tassametro a conti salati. Da fine maggio si cambia. Ogni giorno della settimana i caratteristici autobus a due piani veloci, i cosiddetti Metrobus, circoleranno senza sosta. E quel che più conta, nelle notti tra venerdì e sabato e sabato e domenica correranno 24 ore su 24 i treni del metrò. Un' offerta enorme: Berlino viaggia infatti sui treni gialli delle dieci linee sotterranee di U-Bahn, costruite come a Parigi a partire dal 1900. E sulle ben sedici linee della S-Bahn. Le entrate aumenteranno di almeno 5,4 milioni di euro l' anno, assicurano alla Bvg, l' azienda trasporti. I Nachtschwaermer aspettano la svolta con ansia. Berlino è l' unica città tedesca dove i locali non hanno chiusure obbligatorie rigide. Far le ore piccole è normale, ai nottambuli la città offre moltissimo. Forse anche perché le loro abitudini e la loro voglia di vivere aiutano la città a digerire meglio i pesanti problemi del suo quotidiano. La notte comincia con le soirées in una delle tre Opere, in un cabaret o nei molti ristoranti che ti accolgono tranquilli fino a mezzanotte. Poi via a bere o a ballare, correndo adesso in metrò da est a ovest e da ovest a est. Lo shopping notturno è permesso alcune sere all' anno, sul Kurfuerstendamm. Ma per i mondiali imminenti il neocomunista ministro dell' Economia cittadino vuole liberalizzarlo senza limiti. E Dussmann a Friedrichstrasse, il più bel supermercato di libri, cd e dvd in Europa, lascia entrare fino a tarda sera. Due volte l' anno, la Lunga notte dei musei offre gallerie ed esposizioni d' ogni tipo per tutta la notte. Per ballare o sentir musica poi non c' è che l' imbarazzo della scelta, a cominciare dai locali negli Hackeschen Hoefe. Per chi cerca esperienze mercenarie non mancano le case di piacere, dalle lussuose (Kamilla-Dee, petit chalet), alle asiatiche. E pazienza se poi al mattino si arriva stanchi o col cerchio alla testa, pazienza se la capitale è povera e iperindebitata. Domani, o già oggi, è un altro giorno.